Ragazze, ragazzi, matematica, lettura e materie Stem: come siamo messi in Italia, le differenze tra Nord e Sud e gli altri paesi Ocse
In Italia, emerge una significativa disparità tra i risultati di apprendimento in matematica tra ragazze e ragazzi, con uno scarto di 21 punti a favore degli studenti quindicenni. Questo dato, proveniente dall’ultima indagine dell’Ocse Pisa, sottolinea la sfida che le ragazze italiane affrontano nell’apprendimento della matematica, una materia in cui i ragazzi superano le coetanee.
L’indagine
Laura Palmerio, responsabile area indagini internazionali di Invalsi, suggerisce che la differenza potrebbe derivare dal modo in cui la matematica viene insegnata in Italia. Al contrario, nei risultati di lettura, le ragazze superano i ragazzi di 19 punti. L’indagine dell’Ocse Pisa, che coinvolge 690.000 studenti in 81 paesi, indica un calo significativo delle prestazioni degli studenti in tutto il mondo. Il rendimento medio nei Paesi Ocse è diminuito di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura. Questo calo è stato osservato anche prima della pandemia, suggerendo che ci potrebbero essere problemi di più lungo periodo.
Nonostante il generale declino delle prestazioni, gli studenti quindicenni italiani hanno ottenuto un punteggio in matematica in linea con la media Ocse, registrando 471 punti. Tuttavia, è significativamente inferiore al punteggio del 2012, che era di 485 punti. Per quanto riguarda la lettura, gli studenti italiani hanno superato la media Ocse con 482 punti, mentre in scienze hanno ottenuto 477 punti, inferiore alla media Ocse di 485. Il Nord Italia ha ottenuto punteggi superiori al Sud in tutti e tre gli ambiti, evidenziando una disparità geografica nelle prestazioni degli studenti. Inoltre, gli studenti in licei e istituti tecnici hanno mostrato risultati migliori rispetto a quelli in istituti professionali e formazione professionale. Infine, le scuole che sono rimaste più aperte durante la pandemia hanno riscontrato minori difficoltà nello studio della matematica.
L’indagine mette in luce la complessità delle sfide educative in Italia e sottolinea la necessità di valutare e affrontare i fattori che influenzano le differenze di genere nelle prestazioni degli studenti.
Il posizionamento dell’Italia
I recenti risultati dei test Ocse-Pisa hanno gettato una luce impietosa sul sistema educativo italiano, posizionando il Paese all’ultimo posto tra 81 nazioni per quanto riguarda il gender gap nell’istruzione scientifica, in particolare in materie come matematica. Questa sfida persistente, che vede le ragazze in netto svantaggio rispetto ai ragazzi nelle cosiddette Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), solleva interrogativi critici sulla nostra approccio educativo e sulle dinamiche culturali radicate.
Contrariamente alle aspettative, questo divario non può essere attribuito a un’inevitabile inclinazione individuale. Le ragazze italiane non soffrono di svantaggi nelle altre discipline, e i dati del 2021 e 2022 rivelano che la maggioranza dei laureati è di sesso femminile, con percentuali che superano quelle maschili. Una nota positiva emerge quando si analizzano i voti ottenuti dalle donne nei corsi di laurea scientifici, che sono superiori a quelli dei loro colleghi maschi. Tuttavia, il problema sorge dall’esiguo numero di donne iscritte a tali corsi, evidenziando una disparità già radicata al momento della scelta delle superiori. Il ritardo delle ragazze in materie scientifiche si fa notare fin dalle elementari, consolidandosi alle medie e raggiungendo il culmine alle superiori. Questo suggerisce la necessità di un intervento mirato fin dai primi anni di formazione per sfatare gli stereotipi di genere e promuovere l’uguaglianza nelle opportunità educative.
In conclusione, l’Italia deve affrontare con determinazione le sfide del gender gap nell’istruzione scientifica, adottando strategie tempestive per promuovere l’uguaglianza di opportunità e abbattere gli stereotipi culturali che limitano il potenziale delle giovani menti nel campo delle Stem.