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Siffredi contro il politicamente corretto: “Ha distrutto la sessualità”

Ai nostri microfoni, il pornoattore ha parlato del suo spettacolo teatrale e dell’impatto della società moderna sull’industria del porno

Il 29 ottobre, l’attore pornografico e regista Rocco Siffredi debutterà al Teatro Arcimboldi di Milano con lo spettacolo “Siffredi racconta Rocco”, nato dal desiderio di parlare al pubblico dell’uomo che si cela dietro al personaggio. “Molti conoscono Siffredi, pochi conoscono Rocco”, ha dichiarato ai nostri microfoni, per poi spiegare che è stata sua moglie, Rosa Caracciolo, a spingerlo a portare sul palco gli aneddoti con i quali ha spesso allietato le cene tra amici. “Lo spettacolo è molto divertente, leggero, diretto da Paolo Ruffini che l’ha anche prodotto ed è una persona sensibile”, ha spiegato Siffredi.

L’attore ha aggiunto che lo spettacolo è “un monologo con aneddoti di vita mai raccontati”, molto più personale rispetto a Supersex, la serie tv incentrata sulla sua infanzia difficile e sulla sua ascesa nel mondo del porno. “Ci sono anche dei momenti emozionanti e una bellissima sorpresa: mia moglie”. Dopo la tappa milanese ci saranno altri spettacoli in tutta Italia.

Siffredi: “La pornografia? Forse l’ho cambiata negli anni ‘90”

Parlando del suo impatto sul mondo della pornografia, Siffredi ha detto quanto segue: “Forse l’ho cambiato negli anni ’90, quando sono stato il primo a passare dietro la macchina da presa per raccontare la mia sessualità”. Anche questo argomento sarà presente nel monologo che l’attore porterà a teatro. Il divo del porno ha poi aggiunto che il settore è cambiato in seguito all’avvento di Internet, soprattutto perché il web ha reso i contenuti per adulti accessibili anche a chi non avrebbe ancora l’età adatta per guardarli.

Per quanto riguarda il futuro della pornografia, Siffredi si è concesso una battuta, dichiarando che tutti gli attori finiranno in pensione perché sostituiti dai robot. Tornando serio, ha raccontato di aver notato una forte disconnessione dalla realtà sui set dei film porno recenti. “Io vedo i ragazzi che, pur avendo una ragazza davanti, si masturbano guardando i telefonini, con immagini a volte vere e a volte virtuali. Questo mi fa capire che probabilmente la mente è andata oltre e ognuno di noi si è creato nell’immaginazione la scena di sesso perfetta che porta in un habitat sempre più virtuale”. Per Siffredi, quel che accade sui set pornografici non è diverso da ciò che avviene altrove, in quanto, dal suo punto di vista, “la pornografia è sempre lo specchio della società” e i social media hanno portato a una disconnessione tra gli esseri umani senza precedenti.

“Sui set c’è poca umanità”

“Credo che nel profondo di ognuno di noi ci sia una ricerca infinita della sessualità. O perlomeno questo è ciò che ho vissuto con il porno, che per me è stata un’esperienza unica da fare ogni volta sul set”, ha raccontato Siffredi. Ha poi aggiunto di non essersi mai annoiato sul set, perché ogni rapporto è stato sempre diverso dal precedente e non solo perché da un film all’altro cambiava partner. “Anche quando si fa sesso con la stessa persona si può vivere un’esperienza diversa”, perché l’umore può cambiare, così come il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo.

Rocco Siffredi durante la photocall di Supersex | EPA/CLEMENS BILAN – Mentiscura.it

La critica che Siffredi muove alla nuova generazione di pornoattori è l’assenza di umanità sui set, sempre legata alla disconnessione dalla realtà di cui aveva parlato in merito all’impatto dei social sulla professione. “I ragazzi ricorrono al doping e non solo per le performance. Le ragazze vivono in un mondo virtuale”. Infine, non è mancata una parentesi sul politicamente corretto: “Ha distrutto la sessualità. Sono arrivate talmente tante restrizioni che in pratica siamo diventati educazione sessuale, ma la pornografia non è quello, bensì intrattenimento per adulti. Ognuno di noi è diverso e dovrebbe essere potersi esprimere senza restrizioni”.

Alessandro Bolzani

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