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Scienze

Perché il tempo sembra accelerare con il passare degli anni?

Con il passare degli anni è come se il tempo ci sfuggisse dalle mani senza possibilità di fermarlo, ecco perché 

Quando si è giovani il tempo sembra scorrere a rallentatore, da un lato ci sembra di non raggiungere mai abbastanza velocemente il traguardo sperato, la prospettiva è sempre proiettata in avanti e mai indietro, perciò si ha la sensazione che i traguardi che si aspettano in trepidante attesa siano sempre eccessivamente lontani. Per esempio: la maturità, il 18esimo compleanno, l’ottenimento della patente, sono tutti eventi che si vorrebbe poter raggiungere in un battito di ciglia e invece sembrano non arrivare mai. 

Man mano che si cresce, invece, è come se lo sguardo smettesse di essere proiettato verso il futuro, ci sono meno eventi ad attendere e le giornate tendono a farsi molto simili tra loro: lavoro, casa, responsabilità e poco entusiasmo.

In questo modo, il tempo finisce per sfuggirci dalle mani: le giornate si susseguono una simile all’altra e non abbiamo più una prospettiva temporale dilatata come prima, tutto si focalizza sul singolo giorno che passa sempre più velocemente. 

Cosa determina la nostra esperienza del tempo?

La percezione del tempo è soggettiva, ma dipende in larga misura dalla nostra capacità di elaborare le informazioni.

Più informazioni la nostra mente elabora, più lentamente sembra passare il tempo. Per esempio, quando viviamo una giornata seguendo sempre la stessa routine, sottoponiamo il nostro cervello a pochi stimoli e per questo motivo sembra passare in un battito d’ali.

Quando invecchiamo il tempo sembra scorrere più velocemente – Unsplash – mentiscura.com

Se invece rompiamo la routine con qualcosa di diverso che sia una conferenza fuori porta o una gita, il tempo rallenta, un po’ come se il nostro cervello si trovasse costretto a tirare il freno a mano per poter elaborare le informazioni in più inattese che gli stiamo sottoponendo.

Quando invecchiamo elaboriamo meno informazioni?

Alla luce di quanto abbiamo visto nel paragrafo precedente, rispetto all’elaborazione di informazioni e l’esperienza del tempo, parrebbe logico supporre che man mano che invecchiamo tendiamo ad elaborare meno informazioni e a vivere più di routine e automatismi che velocizzano la nostra percezione temporale. 

Uno studio recente condotto su 918 adulti, ha messo in luce come per il 77% dei partecipanti il Natale sembrasse arrivare più rapidamente di anno in anno. Mentre quando si è bambini il Natale sembra essere sempre troppo lontano.

Durante l’infanzia ci sono molte informazioni che il cervello deve elaborare e apprendere, proprio perché crescendo impariamo sempre qualcosa di nuovo e ogni giorno è una continua scoperta. Così il tempo rallenta, si dilata, le giornate sembrano più lunghe e la clessidra sembra stringersi nel suo punto centrale trattenendo i granelli.

La percezione del tempo è influenzata dalla routine e dalle nuove esperienze – Unsplash – mentiscura.com

Man mano che cresciamo la clessidra invece si allarga, e i granelli cadono sempre più veloci, come se non ci fosse più nulla da apprendere, come se la vita scorresse a tutta velocità perchè non c’è più un buon motivo per rallentare, non c’è più nulla da vedere fuori dal finestrino, solo un mescolone di macchie e colori che pensiamo di conoscere già, che non vale più la pena osservare. Da adulti perdiamo la curiosità, la voglia di bloccare gli eventi e osservarli da vicino. La vita stessa perde di intensità e diventa monotona. 

Come rallentare il tempo anche da adulti

Esiste un modo per rallentare il tempo anche da adulti? La risposta è e dipende al 100% da noi.

Continuare ad introdurre delle novità nelle nostre vite, non cadere all’interno del vortice monodimensionale della routine, sono ottimi modi per premere sul freno e ricominciare a godersi gli eventi della vita con la giusta attenzione.

Imparare nuovi hobby, viaggiare, incontrare nuove persone, consente di non rimanere aggrappati alla monotonia, consente di non vivere passivamente la vita ma di ricominciare ad essere padroni del proprio tempo, rallentandolo quanto basta per potersi godere una nuova esperienza. 

Anche la meditazione può avere degli effetti favorevoli in questo senso perché aiuta a concentrarsi sul momento che si sta vivendo e a sentirsi parte di un presente concreto e tangibile prima che sfugga via dalle mani. 

Cambiare ambiente e passare un weekend nella natura invece che assorbiti dal ritmo frenetico della città e dalle incombenze, è un altro ottimo modo per rallentare le lancette.

In conclusione, possiamo dire che le giornate sono sempre di 24 ore, da quando nasciamo a quando lasciamo questo mondo, ma è la nostra percezione del tempo a cambiare, tanto da indurci a credere di non avere più modo di rallentare.

L’importante è rendersi conto che tutti noi abbiamo la possibilità di schiacciare il freno e ricominciare a goderci ogni singola ora, basta semplicemente volerlo e avere il coraggio di vivere ogni giorno qualcosa di nuovo, avere ancora una meta da raggiungere, un sogno da fare avverare, proprio come quando eravamo più piccoli.

Alessia Barra

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