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Scienze

Custodire un segreto può avere un impatto enorme sulla psiche

Cosa succede nella nostra mente quando dobbiamo mantenere un segreto e perché questi meccanismi possono farci male?

I segreti fanno male alla salute, o almeno, alla salute mentale.

Questo è ciò che emerge da alcuni studi recenti che sono andati ad indagare cosa accade nella nostra mente quando ci troviamo a dover mantenere un segreto.

Ovviamente la portata allo sforzo mentale richiesto dipende dal tipo di segreto e da quanto una persona sia più o meno abituata a mentire. Ma scopriamo di più su questo affasciante argomento e capiamo quanta fatica ci costa mentire.

Segreto: un piccolo parassita nel cervello

Lo psicologo Michael Slepian della Columbia University ha cercato di andare in fondo alla questione pubblicando un articolo su Current Directions in Psychological Science.

Da questo articolo si evince che lo sforzo nel mantenere un segreto non sarebbe collegato solo al tentativo di non esternarlo e quindi tenere a freno la lingua, ma questo segreto andrebbe ad occupare uno spazio all’interno della nostra mente prosciugando parte delle nostre capacità attentive.

Un segreto assorbirà più energie mentali in base alla difficoltà richiesta per poterlo mantenere.

Per esempio, ci sono segreti particolarmente facili da mantenere perchè sarebbe totalmente inappropriato divulgarli in un certo tipo di contesto, per esempio raccontare nei dettagli l’attività sessuale con il nostro partner durante una cena di famiglia sarebbe del tutto fuori luogo, così quel segreto non lampeggia come una lampadine tutto il tempo nella nostra mente ricordandoci di non nominarlo.

Ma ci sono segreti che invece “vogliono uscire allo scoperto”, ovvero segreti che siamo più tentati di esternare in certi ambienti e che quindi dobbiamo tenere a bada investendo decisamente più energie mentali. 

Per esempio, la presenza di un amante è un segreto più oneroso da nascondere alla propria moglie, un po’ perché è facile che prima o poi si commetta un passo falso, un po’ perché il senso di colpa ci ricorderebbe costantemente di questo non detto. Più senso di colpa si prova per un segreto, più sarà saliente questo segreto nella nostra mente e più sarà complicato non divulgarlo. 

Di contro, un segreto risulta particolarmente facile da mantenere se serve a tutelare una persona a cui vogliamo bene: in questo caso il segreto viene percepito come qualcosa di positivo, uno strumento per proteggere chi amiamo e quindi nemmeno ci accorgiamo della sua presenza in quell’angolo della nostra mente. 

Quando rivelare un segreto e quando continuare a nasconderlo?

Ci sono segreti che a lungo andare possono logorarci dall’interno e farci del male più delle conseguenze a cui andremmo in contro nell’esternarli ad alta voce.

Quando rivelare un segreto? – Unsplash – menticura.com

Senso di colpa, energie cognitive impiegate per tenerlo nascosto, tensione, timore che la verità venga fuori, creano il connubio perfetto per mandare fuori di testa anche il bugiardo più abile, soprattutto se il segreto in questione è importante. 

Il consiglio che Slepian dà all’interno del suo articolo è di guardare la situazione da un punto di vista esterno, confidandosi con una persona di fiducia che sappia aiutarci a trovare i pro e i contro del dire la verità. I segreti fanno paura perché la maggior parte delle volte potrebbero nuocere non solo a noi stessi, ma anche a chi ci sta attorno.

Avere qualcuno che ci faccia notare che la verità, in un caso specifico, potrebbe liberarci da questo fardello ed essere addirittura d’aiuto a chi ci sta attorno, può essere molto utile. 

Alcuni segreti positivi ci fanno bene

Ci sono eventi, notizie o rivelazioni positive della nostra vita che ogni tanto vogliamo tenere per noi e vivere nella nostra interiorità il più a lungo possibile prima di divulgarli pubblicamente facendoli diventare anche un po’ degli altri. 

Per esempio una promozione al lavoro, la nascita imminente di un figlio o l’acquisto di una nuova casa sono tutte da considerarsi belle notizie e passi importanti.

Spesso non si vogliono sbandierare ai quattro venti novità simili per poterle assaporare e vivere in modo privato e intimo. In questo caso non si tratta di un segreto che nuoce all’altro né di un segreto oneroso da tenere, ma di momenti di vita che si preferisce vivere in solitaria il più possibile. Così, il segreto assume una capacità energizzante: non ci prosciuga le energie mentali ma ce le infonde.

In conclusione possiamo dire che non tutti i segreti facciano male e che spesso anche i più pericolosi andrebbero divulgati pur di soffocare la pressione e l’ansia che arrivano ad esercitare su di noi se mantenuti troppo a lungo.

Alessia Barra

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