Il caldo ogni anno sembra peggiorare sempre di più, ecco perché in molte città europee stanno spuntando rifugi climatici
Quella che ci stiamo per lasciare alle spalle è stata un’estate bollente che ha tenuto sotto scacco intere città non solo in Italia ma in tutta Europa, dove le temperature massime e l’umidità hanno reso i mesi estivi decisamente insopportabili. L’aspetto più preoccupante è che non ci sono prospettive di miglioramento: a causa del riscaldamento globale il futuro che ci attendere, se non invertiamo la rotta, è decisamente torrido.
Ecco perché molte città hanno deciso di prendere dei provvedimenti utili per la sicurezza degli abitanti, andando a creare dei rifugi climatici in cui poter trovare refrigerio in piena estate.
Scopriamo cosa sono questi rifugi climatici e quali sono le città che hanno deciso di metterli a disposizione delle persone.
Colpi di calore, svenimenti e problemi respiratori sono solo alcuni degli esempi di problematiche che possono insorgere quando si parla di alte temperature.
A subirne maggiormente gli effetti sono persone anziane, bambini o persone affette da patologie che rendono ancora più complessa la termoregolarizzazione o la respirazione.
Così, trovarsi sul marciapiede a percorrere tratti sotto il sole può diventare decisamente pericoloso per questi soggetti che possiamo definire “a rischio”.
Infatti, dopo una certa soglia di temperatura, il sudore smette di essere efficace per mantenere nei limiti la temperatura corporea: il corpo non riesce più a termoregolarizzarsi e questo porta ad un affaticamento di cervello e organi interni.
Proprio per questo motivo, avere a disposizione dei rifugi in cui poter trovare delle temperature più fresche e ripararsi dal sole, può addirittura salvare delle vite.
Non è un segreto che in molti Paesi del mondo esistono dei rifugi antiatomici in ogni quartiere, come ad esempio in Svizzera. Tuttavia, ne stanno sorgendo sempre di più anche per difendersi dal caldo oltre che dalle bombe atomiche.
A Barcellona sono sorte in gran numero le Climate Shelters, ovvero dei luoghi adibiti a rifugi climatici che da fuori sembrano semplici edifici. Per esempio la Biblioteca Nou Barris.
Fanno parte di questo elenco oltre altre biblioteche, musei, centri civivi, palestre e uffici della città, che aprono le loro porte a chiunque abbia bisogno di trovare riparo e ambienti freschi. Questi luoghi mettono a disposizione acqua e temperature sempre sotto ai 26°e sono individuabili grazie a delle apposite mappe che li segnalano.
L’iniziativa a Barcellona ha preso piede nel 2020 a causa dell’estate torrida che aveva trasformato le strade della città spagnola in un vero inferno. Negli ultimi anni il numero di questi rifugi climatici è aumentato a dismisura a Barcellona, proprio per garantire un punto di riparo ad ogni quartiere.
Anche la capitale francese mette a disposizione di cittadini e turisti strutture utili per proteggersi dal caldo.
Ne sono sorte sempre di più, soprattutto durante questi ultimi Giochi Olimpici, che hanno fatto invogliare un gran numero di turisti in città propria durante la stagione estiva che stiamo per lasciarci alle spalle. In questo caso la maggior parte dei rifugi climatici erano strutture mobili.
Le Cool Islands che si contano ad oggi a Parigi sono circa 1300 e ne fanno parte anche piscine pubbliche, piccole stazioni che spruzzano vapore, biblioteche, musei e molte altre ancora.
Parigi e Barcellona sono solo due esempi di città che hanno preso provvedimenti per tutelare le parsone dal caldo torrido. Infatti, anche negli Stati Uniti sono stati adottati dei piani di emergenza che prevedono dei cooling centers.
Altre città, come Berlino, hanno addirittura lanciato iniziative come Hitzehilfe ovvero “aiuto per il caldo” che offre la possibilità di trovare refrigerio in spazi appositi muniti di aria condizionata, docce, letti per riposare, creme solari e molte altre comodità utili a combattere il caldo. Questi spazi sono aperti fino alle otto di sera ogni giorno da giugno a settembre. Le stesse aree in inverno diventano dei rifugi contro il freddo.
In conclusione, possiamo dire che ogni città dovrebbe prendere provvedimenti in quest’ottica e attrezzare le strade con dei rifugi climatici in cui le persone possano trovare riparo dal caldo, specialmente in città che d’estate raggiungono picchi infernali, come ad esempio Roma, Firenze e le città del sud Italia.
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