Volete ricaricarvi dopo pranzo prima di affrontare la seconda metà della giornata? Una dormita di 13 minuti è proprio ciò che fa al caso vostro
Dopo pranzo vi sentite sempre stanchi e non sapete come ricaricare le pile? Dopo anni in cui il riposino è stato demonizzato e in cui si diceva che dormire dopo pranzo fosse controproducente, finalmente uno studio ha rivelato tutta la verità, riabilitando l’immagine della siesta pomeridiana! Secondo alcuni esperti, infatti, dormire dopo pranzo per circa 13 minuti è il metodo ideale per riacquisire le energie utili per affrontare la seconda metà della giornata. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito.
Ecco perché dormire 13 minuti dopo pranzo è una buona idea
Non importa l’età: dopo pranzo, la stanchezza e la sonnolenza fanno puntualmente capolino. Medici e psicologi stanno ora rivalutando il riposino pomeridiano, considerandolo un valido alleato per recuperare energia. Per anni, questa abitudine è stata sconsigliata perché ritenuta dannosa e superflua. Tuttavia, oggi molti studiosi, e persino la NASA, ne riconoscono i benefici per l’uomo. I nostri frenetici ritmi quotidiani richiedono momenti di riposo, e prendersi una pausa dalle attività quotidiane non può che giovare al corpo.
Si ritiene che la siesta possa stimolare la creatività e migliorare la produttività: in alcune aziende giapponesi, infatti, è stata introdotta la “hiruma”, ossia la pennichella, anche se pochi dipendenti ne approfittano. In Giappone, i cosiddetti “inemuri” hanno acquisito un significato sociale: più che semplici pisolini, sono brevi pause in cui ci si può rilassare ovunque, persino su autobus o durante riunioni, senza interrompere l’ambiente circostante. Questo momento di relax è visto come un segno di dedizione al lavoro o allo studio intenso, quindi simbolo di forza.
Dopo una pausa, il cervello funziona meglio e, mentre si riposa, riesce anche a consolidare le informazioni apprese durante la mattinata. Una ricerca greca ha dimostrato che il riposo pomeridiano è particolarmente benefico per i lavoratori, aiutando a ridurre lo stress e abbassando del 64% il rischio di problemi cardiovascolari. Anche un breve sonnellino può contribuire a rafforzare il cuore.
Cosa dicono gli esperti
Rigenerante ed efficace “sia dal punto di vista cognitivo e produttivo che per il benessere psicologico e l’energia“, il pisolino pomeridiano è considerato un’abitudine salutare da Oliviero Bruni, professore di neurologia e psichiatria infantile presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Sociale dell’Università La Sapienza. Bruni cita diversi studi pubblicati su riviste internazionali autorevoli che demoliscono i pregiudizi comuni, come l’idea che dormire dopo pranzo sia da scansafatiche, una perdita di tempo o addirittura dannoso.
Purtroppo, nonostante i numerosi benefici, il rito del riposino è sempre meno diffuso, anche tra le popolazioni del sud Europa. Una ricerca spagnola del 2017 ha rivelato che il 60% degli intervistati rinunciava alla siesta, praticandola solo nei giorni liberi. La stessa tendenza è stata osservata in Francia e in Italia, come riportato dalla BBC.
Recentemente, anche il The Economist ha contribuito a rivalutare il pisolino, dedicandogli un approfondimento e sostenendo che la siesta non dovrebbe essere considerata solo una tradizione dell’Europa meridionale, ma un’abitudine da adottare ovunque per ricaricarsi.
Bruni sottolinea che un breve pisolino di soli 13 minuti può aumentare la produttività lavorativa del 2-3%, migliorare la concentrazione (+0,17%) e rafforzare il benessere mentale. Ci sono vantaggi anche in termini di pazienza, poiché il riposo pomeridiano coincide con il calo naturale dell’attenzione a metà giornata, anche senza un pasto completo.
Restano però alcuni interrogativi, come la durata ottimale del pisolino. Secondo Bruni, una durata di 20-30 minuti è ideale: chi segue questa pratica ha il 21% in meno di probabilità di sviluppare ipertensione. Al contrario, chi si riposa per più di mezz’ora rischia di ingrassare e di sviluppare obesità. Se il pisolino è limitato a 5-15 minuti, i benefici sono modesti e svaniscono entro poche ore, mentre riposare troppo a lungo può causare uno stato di torpore.
Un capitolo a parte riguarda i bambini: farli dormire dopo pranzo è positivo per loro e permette ai genitori di concedersi una pausa. La siesta aiuta i piccoli a consolidare la memoria, a facilitare l’apprendimento e a sviluppare il linguaggio più rapidamente.
Per gli atleti, la durata ottimale del riposo pomeridiano è ancora oggetto di dibattito: alcuni raccomandano i soliti 20-30 minuti, mentre altri suggeriscono un riposo più lungo, tra i 35 e i 90 minuti. Per quanto riguarda l’orario migliore per il riposino, non esiste una regola fissa: qualsiasi momento del pomeriggio è valido, anche intorno alle 17, se gli impegni non permettono di riposare subito dopo pranzo.