L’IA può davvero sostituire una professoressa? Ora abbiamo la risposta grazie a questo studio

Un team di ricercatori è finalmente riuscito a rispondere ad una delle domande più ricorrenti sulla AI. Ecco cosa hanno ottenuto.

L’intelligenza artificiale è senza dubbio una delle tecnologie più rivoluzionarie dell’attuale secolo, soprattutto perché è potenzialmente in grado di sostituire gli esseri umani in svariati settori. Le aziende che scelgono di introdurre un software basato sulla AI stanno infatti aumentando in modo esponenziale. Tutto questo porterà ovviamente ad una riduzione della tradizionale forza lavoro, che fino a poco tempo fa era prevalentemente costituita da esseri umani.

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Lo studio che dimostra se la AI può sostituire una professoressa – mentiscura.com

Tuttavia, questa straordinaria tecnologia, che ci farà compiere un enorme balzo in avanti, solleva anche molti dubbi. Alcuni riguardano proprio la capacità di sostituire un essere umano e di creare un vuoto nel mondo lavorativo. Un nuovo studio ha infatti cercato di capire cosa succederebbe se la AI sostituisse un insegnante.

AI, ecco cosa accadrebbe se sostituisse una professoressa

Un gruppo di ricercatori della Wharton School of the University of Pennsylvania, che si trova a Philadelphia, ha dimostrato che gli studenti delle scuole superiori, che utilizzano la AI per prepararsi agli esami di matematica, ottengono dei risultati negativi rispetto a coloro che studiano in modo tradizionale.

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I ricercatori ci svelano uno dei segreti della AI – mentiscura.com

L’intelligenza artificiale, nonostante sia un vero e proprio tutor digitale capace di aiutarti nei momenti di difficoltà, può quindi trasformarsi in un’arma a doppio taglio. In altre parole, per gli studenti non fa bene diventare completamente dipendenti dalla AI, specialmente durante la preparazione agli esami. Ci sono infatti ragazzi che si rivolgono costantemente al famoso ChatGPT, soprattutto per i calcoli matematici o per sapere delle notizie storiche.

Per questo motivo, la maggior parte delle scuole ha deciso di adottare delle nuove regole, affinché l’utilizzo di tali tecnologie possa essere centellinato o persino vietato. Dobbiamo inoltre ricordarci che l’obiettivo principale della scuola deve essere quello di alimentare l’immaginazione e di insegnare a risolvere i problemi autonomamente.

Se un adolescente si affidasse costantemente a ChatGPT, per prepararsi ad un esame o per qualche calcolo matematico, non imparerebbe mai a cavarsela da solo nei momenti di difficoltà. Questo ipotetico ragazzo, che crescerebbe attorniato dall’intelligenza artificiale, potrebbe quindi avere innumerevoli problemi subito dopo il periodo scolastico.

Ciò significa che l’intelligenza artificiale, per quanto sia rivoluzionaria e utile, non può assolutamente sostituire un professore o una professoressa. Un insegnante umano è perciò fondamentale, poiché può trasmettere ai propri studenti l’importanza della cultura personale, la volontà di raggiungere un obiettivo e la soddisfazione di aver creato un qualcosa con le proprie capacità. Il professore Hamsa Bastani, che è l’autore dello studio, ha inoltre dichiarato che la AI deve essere utilizzata con cautela, affinché ogni studente possa imparare ad utilizzare la propria intelligenza e quella artificiale.

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