Il Governo ha introdotto un nuovo tipo di bonus riservato a una precisa platea di cittadini; il decreto è stato approvato definitivamente.
La politica europea, e dunque anche quella italiana, si sta muovendo in diversi direzioni per andare incontro alle difficoltà economiche delle famiglie. Si stanno attuando diversi tipi di progetti che vanno a interessare numerosi comparti; basti pensare all’assegno unico universale ma anche al reddito energetico, quest’ultimo molto attuale, ma anche alle novità introdotte a favore delle persone disabili e loro familiari.
Oggi spunta un altro sussidio universale, e si inserisce in un quadro più ampio di normative che hanno lo scopo di aiutare una ristretta platea di cittadini italiani. Si può definire anche bonus, perché come molti altri del genere si concretizza in un voucher da spendere su precise indicazioni. Andiamo dunque a scoprire tutto sul nuovo bonus da 850 euro, a chi è rivolto e come richiederlo.
La nuova misura ideata dal Governo è una sorta di sperimentazione; probabilmente se funzionerà andrà a interessare successivamente una maggior quantità di cittadini. Il bonus in questione è rivolto agli anziani in condizioni gravi di fragilità e non autosufficienti, che si somma all’indennità di accompagnamento; in totale, i soggetti potranno beneficiare di una somma totale di circa 1400 euro.
Come accennato poco sopra, solamente alcuni anziani in particolare disagio sono i destinatari del bonus, e più precisamente ai cittadini che hanno compiuto gli 80 anni, che hanno necessità assistenziali continuative, e che hanno un ISEE fino a 6.000 euro. Oltre all’indennità di accompagnamento, che ad oggi è di circa 530 euro, queste persone riceveranno ulteriori 850 euro al mese, esclusivamente per pagare le cure necessarie.
Parliamo di spese per gli assistenti sociali e/o sanitari a domicilio, per collaboratori domestici o per terapie inerenti la singola situazione sanitaria. Il bonus viene erogato, dunque, per sopperire a tali spese, e se la quota non viene spesa tutta la differenza deve essere restituita. L’importo erogato, tra l’altro, non è assoggettabile ai fini Irpef e non può essere pignorato.
La misura è entrata in vigore ma i soggetti beneficiari potranno fare la domanda verso fine anno. INPS darà informazioni a riguardo non appena saranno definite le modalità di erogazione e di presentazione della domanda, e gli interessati potranno chiedere aiuto ai servizi sociali per sbrigare le pratiche burocratiche.
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