A Settembre scatterà la tolleranza zero per tutti coloro che praticano gli affitti brevi: cosa fare per evitare multe fino a 8.000 Euro.
Nel corso degli ultimi anni, soprattutto grazie alla diffusione dell’utilizzo di piattaforme come Air B&B, gli affitti brevi a scopi turistici sono diventati una consuetudine estremamente diffusa nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni che da sempre posseggono una particolare vocazione turistica.
Più economiche degli alberghi, spesso più versatili e adatte a vari tipi di esigenze, le strutture dedicate agli affitti brevi incontrano un grandissimo favore da parte di viaggiatori e turisti, ma assicurano anche introiti facili e molto interessanti per i proprietari che decidono di dedicare i propri immobili a questa destinazione d’uso.
Questo ha comportato l’esplosione di un fenomeno preoccupante, cioè la diffusione incontrollata di affitti abusivi, con introiti non dichiarati da parte dei proprietari e scarsissime garanzie di sicurezza per gli affittuari. Proprio per combattere la pratica degli affitti in nero negli scorsi mesi è stato creato e introdotto il CIR: il Codice Identificativo Regionale che ogni proprietario dovrà richiedere, pena multe salatissime.
Il CIR è un codice identificativo che chi intende proporre un immobile per gli affitti brevi dovrà richiedere sull’apposita piattaforma informatica. Per ottenere il codice identificativo si dovrà assicurare il rispetto di molte norme di sicurezza, come ad esempio l’installazione di rilevatori di fumo e di estintori all’interno dell’immobile dato in affitto.
Chi otterrà il codice dovrà utilizzarlo negli annunci pubblicitari e dovrà fare riferimento ad esso nei contratti d’affitto che proporrà di volta in volta ai vari inquilini. In questo modo chi prenderà in affitto l’immobile potrà essere certo che l’affitto sarà in regola e che le misure di sicurezza saranno rispettate.
Nelle scorse settimane il CIR è stato avviato in forma sperimentale in Puglia, Veneto, Lombardia, Sardegna, Liguria, Molise, con ottimi risultati raggiunti soprattutto in Puglia, dove sono già stati emessi 6.000 codici identificativi regionali.
A partire da Settembre la sperimentazione si considererà conclusa con successo e il codice CIR diventerà obbligatorio in tutte le regioni italiane, in maniera da facilitare controlli fiscali a tappeto. Da quel momento in poi, chiunque venga trovato a porre in affitto un immobile senza disporre di un codice CIR potrà essere passibile di multe molto salate, che oscilleranno tra i 5.000 e gli 8.000 Euro a seconda della gravità della situazione.
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