Vicino alla vetta del monte più alto delle Alpi sono stati registrati valori di temperatura molto alti. Era già successo ma “per periodi più limitati”
Sul Monte Bianco sono state registrare temperature insolite: il caldo record ha portato a uno zero termico a quote altissime per 33 ore consecutive. A rivelarlo è l’Arpa della Valle d’Aosta che ha confermato l’evento anomalo durato un giorno e mezzo in cima al monte alto 4.805 metri. “Il gran caldo che sta interessando il nostro Paese si è fatto sentire anche in cima al Monte Bianco dove la temperatura dell’aria, registrata dalla stazione meteo automatica posizionata al Colle Major a 4750 m s.l.m., è rimasta sopra lo zero per 33 ore consecutive, dalla mezzanotte del 10 agosto alle 9 del 11 agosto”, si legge nella nota.
La persistenza di elevate temperature alle alte quote è responsabile dell’intensa fusione glaciale
Vicino alla vetta del monte più alto delle Alpi sono stati registrati valori di temperatura molto alti. Era già successo ma “per periodi più limitati, anche il 5 agosto (cinque ore consecutive), il 18 e il 30 luglio“, comuncia l’Arpa. Quest’innalzamento comporta un maggior livello di scioglimento dei ghiacciai.
Sul sito Arpa Valle d’Aosta si legge: “Il dato di temperatura è una media oraria, misurata da due diversi termo-igrometri, installati entro schermi ombreggianti secondo gli standard. La persistenza di elevate temperature alle alte quote è responsabile dell’intensa fusione glaciale e della veloce riduzione della copertura nivale, che quest’anno aveva fatto ben sperare per lo stato di salute dei ghiacciai della Valle d’Aosta. I dati sono misurati dalla stazione automatica posizionata presso il Colle Major, sul Monte Bianco, a 4750 m s.l.m. e sono consultabili in tempo reale sul sito alla pagina dedicata. Il dato di temperatura riportato è una media oraria, misurata da due diversi termo-igrometri, installati entro schermi ombreggianti secondo gli standard“. Nove anni fa lo zero termico era salito fino a 5.296 metri.
Queste temperature rappresentano un problema non solo a livello climatico ma anche per la sicurezza degli escursionisti-alpinisti. Il 5 agosto il distacco di un saracco sul Monte Bianco ha travolto 15 escursionisti causando un morto e 4 feriti. In questi giorni in Italia si sta registrando un’intensa massa d’aria calda proveniente dall’Africa e l’anticiclone Caronte sta facendo alzare le temperature di 10-12 gradi sopra la media.
Marco Cappio Borlino, direttore tecnico di Arpa Valle d’Aosta, che gestisce la stazione spiega che il dato registrato “non è la normalità, ma quello che stupisce di più è il fatto che non vi sia stato l’abbassamento notturno. Perché di giorno la temperatura sale, le escursioni ci sono, ma sono escursioni rispetto a una notte fredda”. “E’ veramente anomalo a quella quota non avere il gelo notturno. Perché la conseguenza è la fusione di neve e ghiaccio“, continua Borlino. “Stiamo analizzando i dati e usciremo nei prossimi giorni con un’indagine con un valore statistico più approfondito rispetto a questo dato molto evidente”, conclude.
Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte ha spiegato: “Da Capanna Margherita, dove Arpa Piemonte ha una stazione meteo che è la seconda più alta d’Europa ed è l’osservatorio più alto d’Europa si può osservare che l’abbondante copertura nevosa ancora presente alle alte quote si sta trasformando e riducendo rapidamente liberando grandi quantità di acqua di fusione; il ghiaccio libero dalla neve risulta esposto a forte fusione, contribuendo alla riduzione delle masse glaciali”.