Passare del tempo da soli può aiutarci a capire chi siamo e a lavorare su noi stessi, ecco perché tutti dovremmo farlo
Quante volte vi è capitato di sentire la frase: “Per stare bene con gli altri devi prima stare bene con te stesso?”, può sembrare una frase fatta ma in realtà non lo è. Infatti, trovare un equilibrio in una relazione, vuol dire prima di tutto averlo trovato nella propria vita in solitudine.
Conoscersi, sapere di che cosa si ha bisogno per sentirsi completi, quali sono le proprie aspirazioni e prospettive di vita, sono tutti elementi che non solo ci consentono di costruire il nostro futuro ma anche di scegliere in modo più consapevole con quale persona vogliamo condividerlo.
In questo articolo andremo ad elencare quattro buoni motivi per cui tutti noi dovremmo imparare a stare da soli.
Stare da soli significa essere autentici, onesti e trasparenti con noi stessi.
Allontanarsi dal resto del mondo per avere un dialogo silenzioso con ciò che sentiamo dentro, senza influenze esterne, pareri altrui o rumori di sottofondo può essere un buon modo per diventare più consapevoli, per elaborare un trauma, prendere una decisione o comunque per ristabilire un contatto con il nostro io più autentico.
Possiamo ritagliarci questo tipo di momento nella vita quotidiana, per esempio mentre siamo alla guida, mentre facciamo una passeggiata, ascoltiamo la musica o facciamo una doccia. Non c’è bisogno che siano intervalli di tempo eccessivamente lunghi, basta solo ricordarsi di ristabilire quel piccolo contatto giornalmente.
Passare del tempo da soli vuol dire anche concedersi di abbassare le difese che di solito innalziamo quando siamo a contatto con gli altri. A prescindere da quanto amiamo o ci fidiamo di chi abbiamo accanto, è come se indossassimo sempre una maschera quando siamo con le altre persone.
Questo non implica che fingiamo di essere chi non siamo, semplicemente rivestiamo un ruolo: quando siamo al lavoro assumiamo un ruolo, quando torniamo a casa dalla nostra famiglia o dal nostro compagno o dalla nostra compagna ne assumiamo altri, quando rimaniamo soli invece è come se levassimo ogni maschera e tornassimo ad essere semplicemente noi stesso. Questo ci permette di rilassarci e riposarci senza il bisogno di essere per forza all’altezza di qualche aspettativa.
Inoltre, passare del tempo con sé stessi può aiutare a ridurre l’intensità delle emozioni e a scendere a patti con queste, come se il tempo trascorso in solitudine aiutasse a dipanarle e a fare chiarezza su cosa sentiamo davvero.
La creatività e l’immaginazione si nutrono dei momenti che passiamo da soli. Infatti, nonostante le esperienze di vita, incontrare nuove persone, scoprire nuovi unti di vista arricchiscano senza dubbio la nostra creatività, è necessario poi distaccarsi ed elaborare in modo intimo e privato quanto abbiamo assorbito dagli altri per trasformarlo davvero in qualcosa di creativo: rielaborare la realtà aiuta a trarre da questa nuovi spunti creativi.
Pensate ai grandi artisti del passato, la maggior parte di loro aveva un’indole introversa, il classico emblema del genio incompreso, ma nonostante questo le loro opere ancora oggi ci affascinano e sono in grado di comunicare con gli altri in modo efficace e coinvolgente.
Nei nostri momenti di solitudine diventiamo improvvisamente più sensibili a ciò che ci circonda. I nostri sensi si acuiscono, come se proprio a causa della solitudine in cui ci troviamo, avessimo modo di prestare più attenzione a profumi, sapori, suoni e odori.
Da un lato potrebbe trattarsi di un fenomeno adattivo: non essendo in branco, dobbiamo rimanere più vigili e in allerta per individuare tempestivamente possibili minacce, ma è anche un modo per vivere più intensamente un momento e renderlo solo nostro.
Probabilmente un tramonto se osservato da soli ha colori più intensi, il sapore del nostro cibo preferito è più buono e il suono delle canzoni nella nostra playlist ancora più coinvolgente, perché riusciamo a prestare loro la nostra più completa attenzione.
Siamo abituati a pensare che la solitudine sia negativa ma non è così e dovremmo imparare a ricercarla, a considerarla una risorsa, perché si tratta di un ottimo modo per non perdere mai noi stessi, per poter abbassare la guardia quando ne abbiamo bisogno, per essere presenti nel momento che stiamo vivendo e percepirlo in modo più autentico e potente.
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