Il valore simbolico ed emotivo delle medaglie olimpiche è ineguagliabile, ma quanto valgono davvero economicamente?
Ogni atleta passa tutta la vita a sognare di salire il gradino più alto del podio, ma raggiungerlo durante le Olimpiadi è senza ombra di dubbio una delle emozioni più forti che si possano provare. Ecco perché, spesso, ci si focalizza sul valore emotivo e simbolico delle medaglie che vengono consegnate agli atleti e meno sul valore economico di quest’ultime.
Vi siete mai chiesti quanto valgano davvero le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo consegnate durante le Olimpiadi? Stiamo per soddisfare la vostra curiosità.
Il CONI, ovvero il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ha dato una panoramica di quelli che sono stati i valori delle medaglie olimpiche consegnate in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020: 180mila euro per la medaglia d’oro, 90mila euro per la medaglia d’argento e 60mila per quella di bronzo. Le stesse cifre sono state confermate anche per le medaglie consegnate in occasione di queste Olimpiadi 2024.
Ovviamente il valore è cumulabile in base al numero di vittorie di ogni atleta, che si tratti di vittorie individuali o di squadra.
Un aspetto interessante è che ogni Paese può scegliere un valore economico differente per le medaglie. Ad esempio, Hong Kong paga i suoi atleti profumatamente elargendo una cifra pari a 768mila dollari per ogni medaglia d’oro.
Il Comitato Olimpico degli USA prevede 35mila dollari per i primi classificati, 22.500 dollari per ogni medaglia d’argento e 15.000 dollari per ogni medaglia di bronzo: cifre decisamente più esigue.
Ebbene sì, anche le medaglie olimpiche non sono esenti da tassazione.
Tuttavia, la tassazione varia in base al Paese di residenza dell’atleta proprio come il valore stesso delle medaglie.
Per quanto riguarda l’Italia la tassazione per le competizioni sportive prevede ritenute applicate con aliquota del 20%.
Questo è stabilito dall’articolo 36 del Decreto Legislativo di Riforma dello Sport che stabilisce che i premi riconosciuti agli sportivi debbano sempre essere tassati al 20%, una tassazione che risulta in ogni caso di favore, soprattutto se commisurata alla cifra vinta.
La tassazione può variare in base alla fascia di competizione, ad esempio, la recente legge 46 del 27 febbraio 2024 prevede che i premi erogati a favore di atleti appartenenti al RASD, ovvero il Registro di Attività Sportive Dilettantistiche, siano esenti da tassazioni relative a premi fino a 300 euro.
Vincere o salire sul podio di una manifestazione sportiva come quella delle Olimpiadi garantisce ad ogni atleta ampia visibilità a livello mondiale. Questo implica maggiori possibilità di ricevere sponsorizzazioni importanti per il futuro.
Inoltre, alcuni Paesi aggiungono ai premi in denaro una serie di benefit per gli atleti: ad esempio, la Malesia ha deciso di donare automobili ai propri atleti, il Kazakistan un bel trilocale a chi vincerà l’oro, un bilocale a chi vincerà l’argento e un monolocale a chi vincerà la medaglia di bronzo. L’Indonesia, invece, ha avuto la brillante idea di donare anche delle mucche, quando si dice: “Dalle stelle alle stalle”…
Ma tra premi pecuniari, appartamenti e mucche, ci sono Paesi che addirittura non sborseranno un centesimo per i loro campioni, azzerando qualsiasi valore monetario delle medaglie. Tra questi ci sono il Regno Unito, la Svezia, la Nuova Zelanda e la Norvegia, che a quanto pare ritengono che la vittoria di un premio così importante sia già sufficientemente motivante.
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