L’intelligenza Artificiale sbarca nel settore neuropsichiatrico: lo strumento che riconosce l’autismo in maniera precoce.
In Italia, 1 bambino su 77 di età compresa tra i 7 e i 9 anni presenta caratteristiche dello spettro autistico, tra cui stereotipie e problemi di interazione. L’autismo colpisce maggiormente i maschi, con una prevalenza 4,4 volte superiore rispetto alle femmine. Ma il Belpaese non è al primo posto in fatto di dati: negli Stati Uniti, lo studio periodico dei Centers for Disease Control and Prevention ha mostrato che nel 2020, 1 bambino su 34 presentava caratteristiche dello spettro autistico, un aumento significativo rispetto al 2018, quando la prevalenza era di 1 su 44, e al 2000, quando era di 1 su 150.
Questa crescita nelle diagnosi solleva interrogativi sulla causa, poiché la ricerca sull’autismo non ha identificato fattori certi, ma ha portato a una maggiore consapevolezza dell’importanza della diagnosi precoce. Molti bambini con l’ex sindrome di Asperger (rimossa dal manuale diagnostico nel lontano 2013) spesso passano inosservati fino ai all’età scolare o fino a quando cercano risposte da adulti. Un ritardo, questo, che rende più difficile intervenire efficacemente. Tuttavia, una scoperta recente potrebbe rivoluzionare la diagnosi dell’autismo.
Un recente studio, condotto nell’ambito del progetto Autism Brain Imaging Data Exchange-II, ha analizzato le scansioni cerebrali di 226 bambini di età compresa tra i 24 e i 48 mesi. Di questi, 126 bambini erano affetti da autismo, mentre 100 presentavano uno sviluppo normale. La nuova tecnologia ha dimostrato una sensibilità del 97%, una specificità del 98% e un’accuratezza complessiva del 98,5% nell’identificare i bambini con autismo.
Il professor Khudri, uno degli esperti coinvolti, ha espresso grande soddisfazione: “Riteniamo che un intervento terapeutico prima dei 3 anni porti a risultati migliori, inclusa l’opportunità per le persone affette da autismo di raggiungere una maggiore indipendenza e un quoziente intellettivo più alto”. Oscar Mayora, responsabile dell’Unità di ricerca DHRes (Digital Health Research) del Centro Digital Health and Wellbeing della Fondazione Bruno Kessler, ha aggiunto: “L’evidenza scientifica dimostra che l’IA può aiutare in concreto nella diagnosi precoce”.
L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha sottolineato anch’esso quanto sia importante una diagnosi precoce. Spesso, purtroppo, la diagnosi di autismo viene fatta intorno ai 6 anni, quando il bambino inizia a frequentare la scuola e a manifestare le prime difficoltà. Una diagnosi precoce intorno ai 2 anni consentirebbe di attivare per tempo interventi terapeutici.
Il processo diagnostico, tuttavia, non si limita all’uso di strumenti avanzati come l’IA. Coinvolge vari professionisti, tra cui psicologi, psichiatri, neurologi pediatri e logopedisti, e prevede una serie di test valutativi per stabilire il livello di sviluppo del linguaggio, del comportamento e delle capacità comunicative.
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