Ballerina Farm: chi è la controversa influencer con 8 figli

Ex ballerina professionista, “Ballerina Farm” ora trascorre la sua vita come mamma di otto figli e moglie a tempo pieno in Utah

Hannah Neeleman, nota sui social come Ballerina Farm, prepara lo yogurt fatto in casa e lo Stroganoff (il suo piatto preferito), oltre a tutti i pasti per i suoi otto figli e suo marito Daniel.

Munge le mucche personalmente, si occupa anche di pettinare e preparare i bambini, e decora la casa con fiori freschi per la Festa della Mamma. Partecipò a Mrs. World (un concorso per donne sposate) appena dodici giorni dopo aver dato alla luce la sua ultima figlia, sfilando in costume con tacchi da 12 cm e allattando durante la sessione di trucco. Scopriamo più nel dettaglio chi è Hannah Neeleman, ovvero Ballerina Farm.

Ballerina Farm, chi è l’influencer che incorpora l’ideale di trad wife

Ex ballerina professionista e allieva della prestigiosa Juilliard, Hannah Neeleman ora vive come mamma e moglie a tempo pieno in una fattoria nello Utah, circondata da animali. La sua rappresentazione idilliaca della vita rurale ha acceso un dibattito sulla definizione di femminilità e libertà.

Cresciuta in una famiglia mormone di Springville, ottava di nove figli, Hannah è sposata con Daniel Neeleman, erede del miliardario David Neeleman, fondatore di diverse compagnie aeree tra cui JetBlue.

Su Instagram ha 9,4 milioni di follower, tra cui Jennifer Garner e Hilary Duff, e 9 milioni su TikTok. Il suo pubblico è cresciuto ulteriormente dopo un articolo del Sunday Times che racconta una giornata con la “regina delle tradwives”, o altrimenti dette “mogli tradizionali” che scelgono di dedicarsi completamente ai figli e al marito.

Questo concetto, trattato da Jessica Chia in un articolo per la newsletter Luisa, ha acceso un acceso dibattito sui social. La giornalista si chiede: “È un nuovo modello di femminilità emancipante o un duro colpo per il femminismo?”.

Ballerina Farm: chi è la controversa influencer con 8 figli
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Questa domanda ha alimentato il dibattito online, con migliaia di donne che commentano l’articolo. Alcuni critici sostengono che l’esempio di Neeleman promuova la sottomissione delle donne ai loro mariti, mentre altri difendono la libertà di scegliere il proprio percorso di vita, affermando di voler essere “solo madre e moglie”.

Altri ancora ritengono che la scelta di vita dell’ex ballerina sia influenzata dal credo religioso della famiglia, vedendo in Ballerina Farm una “vittima” incapace di prendere decisioni indipendenti dalle sue convinzioni religiose.

Nell’articolo, lungo e dettagliato del Sunday Times, la giornalista aggiunge qualche commento personale, notando come l’intervistata cerchi sempre l’approvazione del marito prima di rispondere o come lui a volte la interrompa, togliendole la parola.

L’articolo racconta la storia personale dell’ex ballerina, la sua storia d’amore con Daniel, gli otto figli, il lavoro nella fattoria e la nascita del brand Ballerina Farm. Alcuni passaggi hanno suscitato discussioni, come quando Neeleman parla della sua partecipazione a un concorso di bellezza poco più di dieci giorni dopo la nascita della sua ultima figlia: “Cinque giorni dopo la nascita di Flora guardai Daniel e gli dissi ‘Non so se sarò in grado di andare. È troppo’. Sanguinavo ed ero gonfia”.

O ancora, la sua risposta alla domanda “Era questa la vita che sognava?”. Hannah risponde con un deciso “No”: “Voglio dire, il mio obiettivo era New York City. Ho lasciato casa a 17 anni ed ero così emozionata di andarci, amavo quell’energia. E avrei fatto la ballerina. Ero una brava ballerina, ma sapevo che quando avessi iniziato ad avere figli la mia vita sarebbe cambiata”.

Anche il modo in cui Daniel ha “ottenuto” il primo appuntamento ha suscitato critiche online. I due si sono conosciuti tramite un amico comune quando lui aveva 23 anni e lei quasi due anni di meno. “La vidi e fui subito pronto. Pensavo: ‘Sposiamoci’. Ma lei non volle uscire con me per sei mesi”.

Poi l’escamotage: quando lei gli dice di dover tornare a New York per riprendere le lezioni alla Juilliard su un volo della compagnia aerea della sua famiglia, Daniel fa una chiamata e – sorpresa! – le comunica che per una fortunata coincidenza anche lui si trova su quell’aereo, proprio nel posto accanto al suo.

I due iniziano a frequentarsi e lei pensava che avrebbero dovuto vedersi almeno per un anno prima di sposarsi, per poter finire gli studi, ma lui le mette fretta: “Dobbiamo sposarci subito”. Un mese dopo erano fidanzati, due mesi dopo erano sposati e tre mesi dopo lei era incinta, la “prima studentessa della Juilliard in attesa di un figlio al giorno d’oggi”.

Raccontando i primi anni di matrimonio, descrivono “molti sacrifici”, tra cui quello di Hannah di abbandonare la danza. “È stato molto difficile, ho dovuto dire addio a una parte di me stessa”, ammette la creator. Questa rinuncia dà un tono dolceamaro alla scelta di chiamare l’azienda agricola, il brand e il suo account social “Ballerina Farm”.

Altri aspetti della loro vita hanno suscitato discussioni online, soprattutto riguardo alla salute di Hannah. Il marito racconta che a volte Neeleman “si ammala così gravemente per la stanchezza che non riesce ad alzarsi dal letto per una settimana”.

C’è anche il tema delle nascite dei figli: tutti parti senza epidurale perché, dice Hannah, “non mi piace prendere antidolorifici”, tranne in un caso. Il motivo? “Daniel era via per lavoro, quindi ho chiesto di avere l’epidurale: è stato fantastico”.

L’articolo viene pubblicato e il passaparola sui social esplode a livello globale. Alcuni condividono parti dell’intervista, commentando screenshot con frasi ritenute più “struggenti” e suggerendo a Hannah di “scappare”. Altri analizzano i video dal profilo di Ballerina Farm, interpretandoli alla luce del racconto del Times.

Ci sono anche quelli che difendono Hannah, sostenendo che stia vivendo la “vita più autentica” possibile. In pochi giorni, l’hashtag #ballerinafarm compare in quasi 10 mila video su TikTok, e anche in Italia i filmati diventano virali. Ex mormoni raccontano esperienze simili a quella di Hannah, spiegando i valori del mormonismo e perché è così difficile distaccarsene.

Per giorni, Hannah Neeleman è rimasta in silenzio mentre infuriava il dibattito tra critici e sostenitori del suo stile di vita. Poi ha pubblicato un video in risposta alle discussioni sui social. Nel filmato, la coppia è con uno dei figli nella loro fattoria, promuovendo i prodotti caseari di Ballerina Farm e difendendo le loro scelte.

“Quando abbiamo iniziato a fare gli agricoltori, sono stata travolta dalla bellezza di imparare a fare il cibo da zero”, dice Neeleman, circondata dalle mucche al pascolo. La sua voce, calma e rilassante, tipica delle “tradwives” nei loro video, spiega come lei e il marito si siano “intrufolati” nel caseificio per una serata romantica, assaggiando burro, formaggio, gelato e yogurt che presto saranno disponibili nel negozio di Ballerina Farm. “È il mondo che abbiamo creato e non potrei amarlo di più”, conclude.

Anche nel video, i commenti, che sono già oltre 14 mila, non si fanno attendere. Alcuni scrivono: “Voglio questa vita”, “Si vede che sei triste, lascialo”, “Come fate a dire che è triste mentre vive in uno dei posti più belli in mezzo alla natura con la sua splendida famiglia, questa è la vera ricchezza”, “Tutto bene ballerina?”.

Altri commentano: “Free Ballerina Farm”, “Dovevi salvare la reputazione di Daniel, eh”, “Cosa ne sapete della sua vita, imparate ad accettare anche modi di pensare diversi dal vostro”.

Non c’è una risposta definitiva alla domanda della giornalista («è un esempio di femminilità che si autodetermina o una sconfitta del femminismo?»), poiché ognuno è libero di scegliere per la propria vita. Ciò che è certo è che la storia di Hannah Neeleman continua a generare discussioni, alimentate dalla paura.

In un mondo in cui la parità di genere è ancora una battaglia in corso, c’è il timore che promuovere uno stile di vita come quello delle tradwives possa ostacolare i progressi ottenuti. Si teme che l’esempio di Neeleman e di altre influencer, che vedono la loro vocazione nell’essere madri e mogli, possa limitare la possibilità di altre donne di fare scelte diverse. Allo stesso tempo, chi si dedica a tempo pieno alla famiglia si sente giudicata e minacciata nella propria libertà di autodeterminazione.

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