Se soffri di tachicardie o aritmie dovrai assolutamente imparare la manovra di Malsava. Questa abbassa subito i battiti cardiaci: come fare.
Soffrire di tachicardie ed aritmie può derivare da una serie di fattori e condizioni mediche. Queste alterazioni del ritmo cardiaco sono spesso sintomi di problematiche sottostanti e possono essere influenzate da vari elementi. Condizioni come la cardiopatia ischemica, l’insufficienza cardiaca e le malattie delle valvole cardiache possono alterare il ritmo cardiaco.
Problemi nei percorsi elettrici del cuore, come il blocco di ramo o il blocco atrioventricolare, possono alterare il ritmo cardiaco e causare aritmie. Questa aritmia comune coinvolge contrazioni irregolari e rapide degli atri, che possono portare a battiti cardiaci accelerati e aumentare il rischio di ictus. Insomma tachicardie ed aritmie possono avere origini diverse, ma grazie alla manovra di Malsava potrai tenerle sempre a bada.
Tachicardie ed aritmie, la manovra di Malsava è la soluzione: come applicarla
Quando si affrontano episodi di tachicardia o aritmie, la gestione dei battiti cardiaci accelerati può essere cruciale per il benessere del cuore. Tra le tecniche suggerite dai medici, la Manovra di Valsalva si distingue per la sua semplicità ed efficacia. Questa è una tecnica respiratoria che può aiutare a regolare la frequenza cardiaca e a risolvere alcune problematiche legate ai battiti accelerati. Introdotta da Antonio Maria Valsalva, un medico italiano del XVII secolo, questa manovra viene utilizzata principalmente per trattare le aritmie e può anche essere efficace nel ridurre il singhiozzo persistente.
La tecnica consiste in una espirazione forzata contro una glottide chiusa. Questo significa che, mentre si espira, la glottide (lo spazio nella laringe che permette all’aria di passare nella trachea) deve rimanere chiusa, creando una pressione addominale simile a quella che si esercita durante uno sforzo per andare in bagno. Quando si effettua la Manovra di Valsalva, si genera un aumento della pressione intratoracica, che influisce sul sistema nervoso autonomo e aiuta a ripristinare il ritmo cardiaco normale. Il dottor Dalgisio Lecis, cardiologo al Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata, spiega che la manovra è utile per sbloccare le aritmie, in particolare la tachicardia parossistica sopraventricolare.
Durante la manovra, i muscoli addominali e quelli espiratori si contraggono simultaneamente, contribuendo a ridurre la frequenza cardiaca. Alcuni studi hanno dimostrato che la Manovra di Valsalva può ridurre la pressione tra le vertebre (T12-L1) e diminuire la pressione a livello del disco L5-S1 fino al 30%. Questa riduzione della pressione può anche avere effetti positivi su altre condizioni fisiche. Per chi soffre di tachicardie e aritmie, l’attività aerobica è particolarmente benefica. Esercizi di lunga durata e bassa intensità, come una corsetta nel parco o una camminata veloce, possono migliorare la salute cardiovascolare senza eccessivo sforzo.