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Scienze

Microplastiche colorate, il nuovo studio che preoccupa: la situazione potrebbe peggiorare ancora

Il nuovo studio sulle microplastiche colorate preoccupa tutti. La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare: ambiente in pericolo.

La questione ambientale negli ultimi anni si è fatta sempre più urgente e al suo interno sono emersi tanti elementi su cui fare attenzione, tra cui le microplastiche. Queste sono particelle di plastica che a seguito della loro dimensione ridotta riescono ad infiltrarsi sia nell’ambiente che nel corpo umano, andando a creare una fortissima preoccupazione per l’ecosistema e la salute umana.

Il nuovo studio sulle microplastiche colorate preoccupa tutti – (Mentiscura.com)

L’impatto sulla salute umana è davvero grave e induce a dover gestire al meglio una problematica decisamente diffusa. L’obiettivo infatti non deve essere solo quello di rimuovere le microplastiche presenti nell’ambiente ma anche di limitarne la produzione, a maggior ragione dopo il recente studio emerso.

L’indagine svolta ha palesato un altro problema perché riguarda l’incidenza delle microplastiche colorate. I risultati raccolti stanno preoccupano tutti perché la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare sia per l’ambiente che per le persone.

Lo studio sulle microplastiche colorate: con loro l’inquinamento sale ancora di più

Uno studio recente condotto dall’University of Leicester ha svelato che anche il colore dei prodotti realizzati in plastica può avere una sua influenza sulla quantità di microplastiche derivate dalla loro degradazione. In precedenza era noto il fatto che non tutti i tipi di plastica si degradano allo stesso tempo, ma con la recente scoperta si evidenzia che il colore può influenzare tale processo.

Le microplastiche dai colori più accesi inquinano di più – (Mentiscura.com)

I materiali di plastica colorati, come il verde, il rosso e il blu, si degradano a velocità superiore rispetto a quelli con colori più neutri come il bianco, il nero e l’argento. Questa differenza sottolinea che l’uso di coloranti più semplici potrebbe rallentare il processo di degradazione, abbassando in questo modo la quantità di microplastiche immesse nell’ambiente.

Per arrivare a questo scenario lo studio ha confrontato la degradazione degli oggetti di diversi colori in vari ambienti. I tappi di bottiglia lasciati sul tetto di un edificio esposti al sole e agli agenti atmosferici e oggetti ritrovati su una spiaggia in Sudafrica. I risultati hanno evidenziato che gli elementi formati da colori più vivaci si erano degradati di più rispetto agli oggetti con colori neutri.

L’indagine realizzata fornisce delle importanti informazioni che potrebbero essere utilizzate dalle aziende che realizzano prodotti in plastica per scegliere i colori giusti. In questo modo si potrebbe prolungare la durata dei materiali andando a ridurre la produzione di microplastiche.

Giovanni Cristiano

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