Gli scienziati stanno cercando di capire quali saranno i prossimi effetti del riscaldamento globale, ed emergono dati preoccupanti.
La scienza, così come l’opinione pubblica, è letteralmente divisa in due: c’è chi sostiene che l’impatto dell’uomo abbia stravolto l’equilibrio del Pianeta Terra e che ci stiamo avvicinando all’apocalisse in men che non si dica. Altri pensano che in realtà i cambiamenti climatici siano da sempre fisiologici e che le attuali condizioni del Pianeta non dipendano esclusivamente dalle attività umane.
Ognuna delle parti in causa cerca di dare prova concreta delle proprie teorie, ma non è così semplice. Anche i ricercatori esperti si trovano di fronte a così tanti dati da analizzare e a così tanti fattori ancora sconosciuti che dare una “sentenza” è pressoché impossibile. Una recente scoperta, però, ha ulteriormente avallato le ipotesi che il nostro Pianeta potrebbe diventare “molto presto” inabitabile per l’essere umano, e a dirla tutta anche per qualsiasi altra forma di essere vivente..
Un recente studio effettuato da Stephen Kane e Paul Byrne, dal titolo “Venus as an anchor point for planetary habitability” e poi pubblicato su Nature Astronomy ha gettato nuove basi per confutare la teoria secondo cui il riscaldamento globale ci porterà all’estinzione. Gli scienziati hanno analizzato la trasformazione del Pianeta Venere, arrivando a conclusioni nefaste.
Venere è un luogo dove nessuna creatura vivente, almeno per come le conosciamo noi, potrebbe proliferare. Il Pianeta è ricoperto da uno spesso strato di acido solforico, non c’è acqua e soprattutto non ha un campo magnetico che lo protegge dalle radiazioni solari. Un tempo, però – almeno questo è ciò che si ipotizza – anche Venere era un Pianeta “azzurro”, era caratterizzato da ampi oceani e avrebbe potuto ospitare la vita. Solo che è successo qualcosa che lo ha reso rovente e inabitabile.
Gli scienziati hanno scoperto che un determinato meccanismo chimico ha fatto letteralmente schizzare tutta l’acqua verso l’atmosfera, e in men che non si dica (o almeno facendo un paragone rispetto alle tempistiche contemplate dall’universo) ha perso ogni chance di ospitare la vita. Potremmo chiederci come mai si sta prendendo come esempio il percorso di crescita di Venere e a questo proposito ricordiamo che si tratta del nostro Pianeta “gemello” per quanto riguarda dimensioni, massa e composizione chimica.
Ecco perché gli scienziati hanno visto nell’evoluzione di Venere una similitudine, e hanno lanciato un monito. Se non agiamo tempestivamente la Terra potrebbe diventare proprio come questo Pianeta.
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