Il caffè è un elisir della lunga vita: questo studio dimostra come berne alcune tazze potrebbe ridurre il rischio di morte.
Vallo a dire di rinunciare ad una buona tazza mattiniera a chi del caffè ne ha fatto linfa vitale. Ebbene sì, per molti questa bevanda è più di un semplice piacere quotidiano: aiuta a svegliare la mente al mattino, a concedersi una pausa rigenerante e viene in aiuto quando la concentrazione è a terra. Tuttavia, dietro a quella tazzina, si nascondono diverse sfaccettature.
Sono molte le ricerche che disegnano il caffè come una bevanda da bere in maniera moderata; altre invece, consigliano di non rinunciarvi, visti gli effetti benefici della stessa caffeina. Il problema alla fine, sta nell’eccesso: il caffè è noto per il suo effetto stimolante, principalmente dovuto alla caffeina. Questo alcaloide agisce sul sistema nervoso centrale, aumentando temporaneamente la vigilanza e l’energia.
Il consumo eccessivo di caffè può avere ripercussioni negative sulla circolazione sanguigna: la caffeina induce una contrazione dei vasi sanguigni, che può portare a un incremento della pressione e può ridurre l’elasticità delle arterie. Anche la pelle può risentire di un consumo eccessivo di caffeina: le sue proprietà diuretiche possono portare a disidratazione. Tuttavia, se da una parte l’eccesso è negativo, per alcuni soggetti pare proprio che la caffeina sia un toccasana che allunga la vita.
Stare seduti, spesso, non è una scelta, bensì una necessità; basti pensare a chi passa 8 ore in ufficio per lavoro. Tuttavia, questa pratica si rivela deleteria per il nostro organismo, che non è progettato per uno stile di vita sedentario. Studi precedenti hanno dimostrato che passare lunghe ore seduti può aumentare il rischio di morte prematura e di malattie cardiovascolari come ictus e infarto. Ma non solo. La sedentarietà è stata collegata anche a cancro, obesità, diabete di tipo 2 e ipertensione.
Il professor Bingyan Li e il suo team della Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Soochow hanno analizzato i dati di oltre 10.000 cittadini americani raccolti dal National Health and Nutrition Examination Survey tra il 2007 e il 2018. Durante il periodo di studio, sono stati registrati 945 decessi, di cui 284 causati da malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno confrontato i dati sulla mortalità con quelli relativi al consumo di caffè e al tempo trascorso seduti.
I risultati hanno rivelato che chi trascorreva più di otto ore al giorno seduto aveva un rischio di morte prematura superiore di 1,46 volte per tutte le cause e di 1,79 volte per malattie cardiovascolari rispetto a chi stava seduto meno di quattro ore al giorno. Tuttavia, i bevitori di caffè avevano un rischio di morte per tutte le cause ridotto di 0,67 volte e per malattie cardiovascolari di 0,46 volte rispetto ai non bevitori.
Anche se le ragioni per cui il caffè protegga dalla sedentarietà non sono del tutto chiare, rimane il fatto che questa bevanda si rivela importante soprattutto per chi, di movimento ne fa ben poco durante il giorno.
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