Questi componenti chimici ci mettono in pericolo ogni giorno: la scienza svela come ne entriamo a contatto

Alcune componenti chimici mettono in pericolo la vita delle persone ogni giorno. A svelare come si entra in contatto è stata la scienza.

Le sostanze perfluoroalchiliche o acidi perfluoroacrilici (PFAS) sono dei composti chimici industriali che vengono chiamati “perenni” perché sono resistenti ai processi principali di degradazione, sono in grado di oltrepassare la barriera protettiva della pelle e quindi entrare nella circolazione sanguigna.

Componenti chimici: pericolo ogni giorno
I componenti chimici mettono in pericolo ogni giorno (Mentiscura.com)

A spiegare questo processo è stata una recente ricerca pubblicata sulla rivista specializzata Environment International, la quale ha aggiunto una possibile via di accesso agli inquinanti al nostro corpo. In pratica, i PFAS sono degli acidi molto forti e stabili, e sono usati tantissimo in ambito industriale per le loro proprietà oleorepellenti e idrorepellenti. Gli esseri umani entrano in contatto con queste sostanze quotidianamente perché presenti in molteplici cose che si hanno in casa.

Dove si trovano le componenti chimici PFAS?

Sebbene alcuni tipi di PFAS sono stati banditi o considerati dei sorvegliati speciali perché causa di alcuni tipi di tumori, malattie dell’intestino, della tiroide e del sistema endocrino, tali acidi sono ormai da tempo penetrati all’interno degli ecosistemi in modo capillare e quindi è difficile sbarazzarsene completamente.

Componenti chimici: dove trovano PFAS
I PFAS si trovano un po’ ovunque (Mentiscura.com)

Le componenti chimici possono essere ingerite, inalate o bevute, ma ora addirittura possono farsi largo anche attraverso la pelle per via delle loro molecole ionizzate. Questo perché i PFAS si possono trovare in indumenti e scarpe impermeabili, cosmetici, uniformi, pesticidi, imballaggi alimentari, tappeti, prodotti farmaceutici, vernici e rivestimenti delle padelle antiaderenti.

Le proprietà di resistenza al calore e alle macchie li rendono difficile alla degradazione, per questo negli ultimi decenni si sono accumulate in maniera sostanziosa e pericolosa nelle falde acquifere e nei fiumi. Ormai si trovano nelle acque dei rubinetti di molti paesi, anche se sono lontani dai più famosi siti di contaminazione.

Dunque, la ricerca ha sottolineato che l’essere umano non è impermeabile agli PFAS, tanto che la pelle può rappresentare una vera via di accesso a queste sostanze chimiche. I ricercatori hanno selezionato diciassette componenti chimiche più usate e studiate per i loro effetti tossici e li hanno applicati a dei modelli in 3D di pelle umana.

Lo studio ha sottolineato che 15 su 17 PFAS vengono assorbiti dalla pelle in 36 ore circa. Tra queste sostanze c’è anche il PFOA (acido perfluoroottanoico), il quale è stato classificato come cancerogeno per l’essere umano dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e quindi bandito come è stato deciso dalla Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.

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