Nel futuro i bambini cresceranno di meno rispetto al passato. La colpa sarebbe proprio in uno dei problemi dei giorni nostri: cosa succede.
Al giorno d’oggi c’è una grande sensibilizzazione su diversi temi e gran parte di questi vertono sul riscaldamento climatico. La temperatura del nostro pianeta sta aumentando gradualmente, ma in maniera costante al punto che secondo gli esperti c’è bisogno di misure tempestive. Del resto l’Unione Europea sta cercando di impegnarsi il più possibile per raggiungere una neutralità climatica tra il 2035 ed il 2050. In pochi sanno che questo grande problema può anche influenzare l’evoluzione umana.
Infatti a causare il riscaldamento climatico è soprattutto l’inquinamento. Le emissioni di CO2 sono sempre di più, con il numero annuale destinato ad aumentare ancora di più nei prossimi anni. Questo potrebbe avere degli effetti anche sui nostri bambini, che potrebbero avere una difficoltà a crescere. I ricercatori stanno quindi studiando questo problema. La risposta finalmente è arrivata in termini scientifici e spiegano il perché i bambini cresceranno di meno rispetto al passato.
I bambini potrebbero vedere compromesso il loro sviluppo a causa dell’esposizione agli interferenti endocrini, sostanze inquinanti diffuse come ftalati, bisfenolo, PFAS e perclorati. Queste sostanze chimiche, presenti in molti prodotti di uso quotidiano come plastica, cosmetici, pesticidi e contenitori alimentari, hanno la capacità di alterare il sistema endocrino umano. Tale sistema è particolarmente sensibile durante i primi mille giorni di vita di un bambino, un periodo cruciale per lo sviluppo fisico e neuropsicologico.
Il professor Sergio Bernasconi, esperto di Pediatria, ha sottolineato come gli interferenti endocrini possano influenzare negativamente il normale aumento di altezza nei bambini. Durante un recente “Symposium sulla Medicina dei Sistemi” a Milano, Bernasconi ha evidenziato che queste sostanze chimiche possono interferire con il sistema GH-IGF-1, critico per la crescita durante l’infanzia. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante per i neonati prematuri e a basso peso alla nascita. In questi casi il sistema endocrino potrebbe non essere completamente efficiente, compromettendo ulteriormente lo sviluppo fisico.
Gli effetti degli interferenti endocrini non si limitano alla crescita staturale. Studi hanno indicato che l’esposizione a lungo termine a queste sostanze potrebbe aumentare il rischio di sviluppare patologie metaboliche, cardiovascolari e riproduttive sia durante l’infanzia che in età adulta. Nonostante l’adozione di leggi più rigide sull’uso di queste sostanze, la loro presenza diffusa in molti prodotti di consumo quotidiano rende difficile evitarne completamente l’esposizione.
Affrontare questa problematica richiede un impegno congiunto da parte della comunità scientifica, dei legislatori e dei genitori per ridurre l’esposizione agli interferenti endocrini. Educare sulle pratiche di consumo sicuro e promuovere l’adozione di alternative più salutari nei prodotti di uso quotidiano sono passi cruciali per proteggere la salute e il benessere dei bambini, garantendo loro un ambiente più sicuro e favorevole allo sviluppo sano.
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