Tantissimi italiani stanno ricevendo degli avvisi emessi dall’Agenzia delle Entrate: cosa fare per non pagare le sanzioni.
Moltissimi cittadini italiani sono protagonisti di una situazione non semplice da gestire. Gli avvisi emessi dall’Agenzia delle Entrate evidenziano delle specifiche sanzioni, che hanno generato inevitabilmente delle perplessità. Per questo è adeguato conoscere cosa poter fare per non pagare la cifra stabilita.
Sono partite le comunicazioni del Fisco per i titolari di partita Iva, e per questo bisogna immediatamente controllare il cassetto fiscale. L’avvio del concordato preventivo biennale, basato sugli Isa, sta accelerando le attività di controllo per l’AdE. L’ente ha comunicato la disponibilità, in anticipo rispetto agli anni passati, delle segnalazioni delle anomalie Isa per il triennio 2020-2022. In questo modo i titolari di partita Iva possono procedere alla regolarizzazione anche con il ravvedimento operoso.
Gli Isa, indicatori sintetici di affidabilità fiscale, rappresentano una sorta di pagella dell’imprenditore. Con punteggi più bassi scattano maggior controlli, mentre con punteggi alti parte un meccanismo premiale. Vediamo quindi cosa hanno al loro interno le comunicazioni per i titolari di partita Iva.
Comunicazioni nel cassetto fiscale per titolari di partita Iva: cosa fare
Il provvedimento 281202/2024 indica ai titolari di partita Iva a cui si applicano gli Isa che, al fine di agevolare gli adempimenti tributari, l’emersione spontanea delle basi imponibili e la regolarizzazione di eventuali violazioni, sono disponibili le comunicazioni inerenti a possibili anomalie o omissioni nei dati dichiarati per l’Isa.
I dati possono essere recuperati accedendo ai servizi dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS o, nei casi in cui sono presenti, con le credenziali Entratel/Fisconline. L’accesso è consentito anche agli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni in presenza di delega.
I contribuenti che sono stati raggiunti da segnalazioni potranno fornire delle spiegazioni utilizzando il software gratuito concesso dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito istituzionale. In questo modo si potrà procedere alla regolarizzazione della posizione utilizzando il ravvedimento operoso che consente di avere minori sanzioni.
Si ricordi che i controlli dell’ente fiscale scattano in presenza di gravi e ripetute incoerenze nella gestione del magazzino. Particolare attenzione viene diretta verso i contribuenti che si sono esclusi dall’applicazione degli Isa dichiarando che nel periodo preso in analisi non hanno svolto una normale attività, oppure hanno dichiarato che si tratta di un’attività nuova, in caso di un’assente corrispondenza tra le informazioni dichiarate e quelle all’interno della Certificazione Unica.