Gli esperti lo hanno accertato: con il caldo aumentano gli attacchi di emicrania, ma la ricerca sta facendo passi da gigante per la cura.
Con l’aumento delle temperature raddoppiano i rischi di avere attacchi di emicrania. Il collegamento tra le temperature torride e il mal di testa intenso è stato confermato da un team di esperti della Facoltà di Medicina dell’Università di Cincinnati e del Mount Sinai Institute. I due istituti in collaborazione con “Errex Inc”, un’agenzia nata con lo scopo di analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute, hanno appurato che tutti coloro che soffrono di emicrania hanno avuto gli attacchi di mal di testa intensi a causa delle condizioni metereologiche.
Gli esperti hanno analizzato circa 70 pazienti, con pregressa diagnosi medica di emicrania, ed hanno scoperto che per ogni aumento della temperatura di 5 gradi, cresce la possibilità di sviluppare qualsivoglia forma di mal di testa, soprattutto l’emicrania. Un dato importante che ha messo i ricercatori sulla strada giusta per comprendere anche come sviluppare terapie adatte ad hoc. Gli esperti hanno infatti operato diverse ricerche, al fine di constatare se l’assunzione dei nuovi farmaci per il trattamento delle emicrania, possa preservare la salute dei pazienti dagli effetti del cambiamento climatico.
Gli autori dello studio hanno analizzato una molecola in particolare, un anticorpo capace di bloccare una sostanza che è tra i primi responsabili degli attacchi delle emicranie, Il farmaco in questione blocca cioè una proteina responsabile del dolore. Il farmaco ha lo scopo di ridurre la comparsa e l’intensità degli attacchi, funge dunque da trattamento preventivo. Si tratta del Fremanezumab e va somministrato attraverso iniezioni sottocutanee ogni mese o ogni tre mesi, a seconda delle esigenze di ciascun paziente.
I primi risultati sono soddisfacenti, gli esperti infatti hanno confermato che le iniezioni prevengono il mal di testa causato all’aumento delle temperature. Dunque, in sintesi, i ricercatori sono concordi nell’affermare che le temperature aumentano anche in ragione della crisi climatica e, tali mutamenti si riverberano significativamente sulla salute delle persone. Hanno infatti riscontrato un aumento degli attacchi delle emicranie in soggetti residenti in regioni in cui l’afa, l’umidità e il vento sono particolarmente forti. Partendo da questo dato hanno effettuato delle ricerche sulle possibili forme di prevenzione e, i risultati sono estremamente incoraggianti, il Fremanezumab funziona.
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