Toccarsi il collo può avere dei significati nascosti nella comunicazione non verbale. Ecco quali sono e come interpretarli
La comunicazione non verbale è un tipo di comunicazione involontaria che può dirci molto sullo stato emotivo di una persona o su quello che sta pensando.
Il toccarsi il collo può nascondere molti significati, infatti si tratta di un punto del corpo particolarmente sensibile, di centrale importanza per quanto riguarda la respirazione, il sistema nervoso e molto altro ancora. In questo articolo scopriremo perché ci tocchiamo il collo quando siamo nervosi, agitati o a disagio.
Il collo al centro di tutto
Un uomo d’affari dopo una lunga e stancante giornata di lavoro si allenta la cravatta o sbottona il colletto della camicia, per potersi rilassare e diminuire la pressione su collo e gola. Questo movimento involontario denota stress e stanchezza ed è un segnale di quanto questa delicata parte del corpo sia un veicolo di feedback importanti per il nostro corpo.
In questo caso si liberano le vie aeree per poter respirare meglio, in altri casi il collo accumula tensione muscolare, essendo un punto nevralgico del sistema nervoso: pensate ad esempio a tutte le volte che siete nervosi e sentite irrigidirsi i muscoli del collo, provocando quella che possiamo definire cervicale nervosa: in questo caso lo stress si accumula proprio sul collo portandovi a sgranchirlo o massaggiarlo.
Ci sono casi attestati di persone che in caso di pericolo, pochi istanti prima di subire un incidente d’auto ad esempio, si sono toccate il collo a modi protezione invece che il volto o la testa. Questo perché i nostri riflessi agiscono per proteggere le parti vitali del corpo, tra cui proprio il collo.
In poche parole, il nostro cervello sollecita dei comportamenti protettivi e pacificanti verso il collo per indurci a rilassarci o a cercare sollievo dal nervosismo.
Toccarsi il collo per nascondere una bugia
Esistono altre circostanze in cui siamo portati a toccarci istintivamente il collo, ad esempio quando stiamo mentendo. Nella comunicazione non verbale analizzata durante numerosi interrogatori, è emerso che toccarsi il collo può essere il segnale che l’imputato sta mentendo. Non è difficile da credere, dopotutto la menzogna implica un certo grado di nervosismo che può portare a comportamenti impliciti compensatori come questo.
Un aspetto interessante è che mentre gli uomini tendono ad afferrarsi il collo con decisione per esempio massaggiandoselo, le donne lo toccano con delicatezza in prossimità della tacca soprasternale, oppure giocano delicatamente con la collana che portano al collo.
In ogni caso, uomo e donna provano gli stessi benefici nel toccarsi il collo come anti stress o per sfogare uno stato d’ansia e nervosismo. Toccare le terminazioni nervose in questo punto favorisce un senso di benessere.
Basti pensare alle tecniche di massaggio che si focalizzano proprio su queste aree, riducendo la pressione sanguigna e abbassando la frequenza cardiaca. Il contatto e la pressione in questo punto aiutano non solo a distendere i muscoli ma anche a calmare e indurre uno stato di benessere. Di contro, quando questa zona è contratta la sensazione fisica negativa va ad incrementare il senso di malessere psicofisico.
Toccarsi il collo per provare piacere
Il collo è un punto estremamente sensibile e per questo motivo viene stimolato durante i rapporti sessuali o nella fase di preliminari e sembra funzionare particolarmente nell’eccitamento.
Mordere leggermente, baciare, accarezzare o esercitare una leggera pressione sul collo, può fare salire alle stesse l’eccitazione femminile e maschile, proprio grazie alle numerose terminazioni nervose presenti in questo punto e alla pelle delicata che lo ricopre.
Il collo, quindi, rientra di diritto all’interno delle zone erogene del corpo, guadagnandosi il primato dei punti più quotati da stimolare per raggiungere l’orgasmo o per dei preliminari efficaci.
Nascondere il collo come meccanismo di difesa
Come abbiamo già visto, il nostro cervello attua dei meccanismi di difesa quando percepisce un pericolo. Coprirsi il collo rientra in questi meccanismi tanto quanto coprirsi il volto o la testa in un momento di pericolo. Ma spesso tendiamo a nascondere il collo in modo differente, ad esempio incassandolo nelle spalle, e anche questa è una strategia di protezione involontaria.
Quando abbiamo paura, ci sentiamo a disagio o in imbarazzo, la nostra postura cambia, le spalle si chiudono e il collo scompare al loro interno, come se cercassimo di farci più piccoli a modi protezione.
La comunicazione non verbale è complessa e tuttora genera enorme interesse tra gli studiosi e i ricercatori. Infatti, trattandosi di reazioni spesso implicite e incontrollate, può dirci molto di più di quanto possa fare la comunicazione verbale ma è complesso riuscire a leggerla correttamente.
Da ora in poi, provate a fare caso a quante volte voi stessi o le persone intorno a voi si toccano il collo durante una conversazione, vi stupirà scoprire quanto quel piccolo movimento possa svelarvi.