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Trovato in un urna funeraria il vino più antico del mondo: com’è avvenuta la scoperta

E’ stato trovato il vino più antico del mondo, ma non in un posto qualunque: l’incredibile vicenda da conoscere.

Sappiamo per certo che quando un vino invecchia diventa sempre più buono. Per questo motivo alcuni vini, con il passare dei decenni, vengono venduti ad un prezzo davvero alto. Sono ricercati da molti enologhi e, come spesso accade, si cerca di acquistarli ad una cifra vantaggiosa sia per l’acquirente che per il venditore. Ma nessuno si aspetterebbe di trovare il vino più vecchio del mondo in una urna funeraria.

Vino: il più antico del mondo è dentro un’urna funeraria (Mentiscura.com)

Come è successo di preciso? Un gruppo di esperti ha ritrovato un’urna funebre, di almeno 2.000 anni fa, nella città andalusa di Carmona. Questo oggetto era stato recuperato nel 2019, nello specifico dopo diversi lavori di ristrutturazione. Inizialmente si pensava che fosse vuota dato il tempo trascorso, ma con sorpresa di tutti era piena di vino. Ed è una notizia che ha interessato tutti quanti proprio per questo particolare aspetto.

Vino più antico del mondo, si trovava all’interno di un’urna funeraria: nessuno ci credeva

Gli esperti hanno comunque eseguito delle analisi sul vino. Secondo quanto scoperto dai ricercatori, è chiaro che si tratti di vino misto a dei resti umani cremati. Tutto è riconducibile dal liquido rossastro rimasto intatto per ben 2.000 anni, motivo per cui è sicuro che si tratti di vino. Inoltre, tenendo conto che il vino più antico del mondo è del 325 d.C, sono certi di avere fra le mani un reperto storico di tutto rispetto.

Perché il vino si trovava dentro un’urna funeraria? (Mentiscura.com)

I test condotti hanno portato alla luce anche altri esiti interessanti. Per esempio che il vino aveva un pH di 7.5, con elementi chimici simili a quelli dei vini odierni. E come se non bastasse c’è anche un altro aspetto da considerare. Inizialmente si pensava che fosse del vino rosso per il colore, ma non è affatto così a quanto pare. Dal momento che mancava l’acido siringico, che si forma quando il pigmento dei vini rossi si decompone, era chiaro si trattasse di vino bianco.

Niente di troppo strano fino a questo punto. I mosaici romani locali, difatti, mostravano persone che calpestavano uva bianca. E il fatto che proprio quel vino sia bianco ne è la conferma. Ad oggi non ci sono troppe risposte sul perché, il vino, si trovasse esattamente dentro un’urna funeraria. Ma gli archeologi sono dell’idea che i romano erano orgogliosi anche da defunti, e che quello fosse un buon modo per ricordarli.

Sebastiano Spinelli

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