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Il caldo estremo porterebbe (alla lunga) ad una nuova estinzione di massa: la ricerca che allarma

Il clima cambia sempre più in fretta. Con il caldo estremo potremmo lentamente arrivare ad una nuova estinzione di massa, secondo una ricerca.

Quello del cambiamento ambientale e del surriscaldamento globale è un tema che diventerà predominante nel dibattito pubblico dei prossimi anni. Questo non tanto per il crescente interesse – seppur presente – per le condizioni del nostro pianeta, ma per gli effetti quotidianamente evidenti che tutti noi stiamo vivendo.

La nuova ricerca sul riscaldamento globale (Mentiscura.com)

Il nostro pianeta è infatti destinato a dover affrontare dei grossi cambiamenti che potrebbero sconvolgere l’ordine delle cose. Secondo una ricerca sul cambiamento climatico, infatti, il caldo estremo potrebbe portare ad una vera e propria estinzione di massa. Vediamo che cosa dicono i risultati degli scienziati.

Una nuova estinzione di massa

Secondo uno studio realizzato dall’Università di Bristol e pubblicato su Nature Geoscience, il caldo estremo potrebbe portare una nuova estinzione di massa sul pianeta. Il risultato sarebbe infatti l’eliminazione di tutti i mammiferi, tra cui anche gli esseri umani, entro circa 250 milioni di anni. I risultati della ricerca sono stati ottenuti grazie ad alcuni modelli climatici in grado di prevedere un’intensificazione degli estremi climatici. A causa di questi eventi i continenti si fonderanno nella cosiddetta “Pangea Ultima”, ovvero un supercontinente caldo, secco e inabitabile.

Una nuova estinzione di massa tra milioni di anni (Mentiscura.com)

Secondo la ricerca le temperature diventeranno sempre più alte, mano a mano che il sole sarà sempre più luminoso e tenderà a produrre maggiore energia. Previsto anche un considerevole aumento delle eruzioni vulcaniche, che porteranno ad altissimi livelli di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera. Questo non farà altro che aumentare il riscaldamento globale. La grande capacità di adattamento dei mammiferi ai repentini cambiamenti climatici, purtroppo, questa volta non sarà sufficiente. Secondo le simulazioni effettuate dai ricercatori, infatti, le temperature estreme, insieme agli altri livelli di umidità, renderanno il pianeta inabitabile anche per i mammiferi.

I modelli matematici prevedono temperature costanti tra i 40 e i 50 gradi Celsius, ma con punte giornaliere che potrebbero essere più alte. Secondo la co-autrice dello studio, la dottoressa Eunice Lo, è molto importante già da ora affrontare la crisi climatica, soprattutto dal punto di vista della correlazione che c’è con la diffusione del gas serra. Purtroppo, infatti, i cambiamenti climatici – seppur contenuti rispetto alle previsioni a lungo termine – causano già oggi danni significativi sulla salute umana. L’obiettivo per i ricercatori, quindi, è quello di riuscire a raggiungere le zero emissioni il prima possibile, in modo da mitigare gli effetti del surriscaldamento globale.

Gianluca Merla

Classe 1992, ho studiato Comunicazione e sono un redattore web freelance. Mi occupo di cronaca, economia, geopolitica, spettacolo e sport e amo raccontare nel miglior modo possibile ciò che accade ogni giorno. Credo infatti che un buon giornalista, nel suo piccolo, possa rendere il mondo un posto migliore.

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