Se ne parla da mesi, ma solo adesso si fa chiarezza sulla situazione: a parlare della crisi del cinema è proprio un regista.
Non è una notizia molto trattata in Italia, ma la crisi di Hollywood va avanti ormai da mesi, con annesse proteste da parte di attori e operatori del mondo del cinema: dagli sceneggiatori, alle riprese, fino ai costumisti. Il problema riguarda un po’ tutti coloro che lavorano nel settore e nonostante sembri essere un problema tutto americano, in realtà riguarda proprio il mondo intero.
La famosa scritta che si erge sulla prima collina fuori dal centro che regala un immaginario da sogno sta iniziando ad arrugginire e gli attori non ci stanno. Il mondo del cinema sta morendo, o meglio, questo è ciò che si sente durante le proteste.
Gli scioperi degli attori per stipendi troppo bassi e per tutte le dinamiche che si creano già denunciate da molte attrici, come le avance di produttori e registi per le donne del settore, stanno portando a un vero e proprio sfiorire di uno dei mestieri più belli del mondo. Il cinema di Hollywood non è solo americano, è mondiale, e per questo riguarda anche noi. Ma cosa sta succedendo davvero?
Hollywood arrugginisce davanti a un pubblico mondiale, cosa sta succedendo davvero
Hollywood non riesce a ripartire. Così riporta anche l’Ansa. Dopo gli scioperi di sceneggiatori e attori, che hanno bloccato le produzioni per sei mesi nel 2023, il settore adesso ha registrato la più drammatica contrazione degli ultimi 30 anni. Il produttore italiano Michele Greco tenta una spiegazione: “Girare a Hollywood ormai è un salasso: tra le paghe della troupe e gli affitti di materiali, macchinari, location e teatri, un giorno di riprese a LA costa quasi il doppio che in Georgia” una situazione che non converrebbe neanche ai grossi Studios.
Sembrerebbe essere questo il motivo per cui i lavoratori del settore non possono essere pagati quanto dovrebbero: girare un film a Hollywood diventerebbe troppo caro per tutti con questa enorme crisi di settore, anche gli stessi Studios, un tempo colossi, ad oggi hanno perso valanghe di denaro per via dello stop pandemico.
Altri attori italiani emergenti hanno dichiarato di essersi ritrovati all’improvviso a girare con attori di Hollywood poiché questi ultimi da mesi senza impiego, anche dopo decine di film da Oscar. La crisi di settore farà tagliare, tagliare e tagliare. Tanto che nel 2024 le produzioni saranno 90 invece che 100, e le serie prodotte circa 300 sulle quasi 500 del 2023 e oltre 600 del 2022.
Non si può poi prendere in considerazione il calo degli abbonamenti per le piattaforme streaming: già segnalato un 10% di abbonati in meno rispetto al 2023 e il trend è in continuo aumento. L’aumento dei costi relativo agli abbonamenti è stato sicuramente uno dei primi motivi, ma sembra che il settore sia costretto a cambiare ancora, percorrendo una strada senza ritorno.