Sempre più persone soffrono d’ansia, quali sono i segnali ignorati dai quali potrebbe svilupparsi la malattia: parla la dottoressa.
L’ansia è la malattia del nostro secolo. Una forma invalidante di psicopatologia che cresce silenziosamente rendendo la vita nel sociale difficile da affrontare. Le nuove generazioni vivono di ansie cronicizzate, che le portano a crescere con molta più difficoltà, facendole ancorare a un mondo chiuso che ha paura di aprirsi a tutto ciò che è esterno. Le nuove solitudini sono il sintomo più diffuso dell’ansia: pur di non provare quella paura si preferisce non vivere, togliendo sempre un pezzetto di vita in più al quotidiano.
La dottoressa psicoterapeuta Sara Crispim ha spiegato che spesso l’ansia cresce silenziosa e poi esplode con attacchi di panico e altri sintomi invalidanti perché non è stata ‘ascoltata’ e trattata prima. Molte volte si trascurano segnali che invece sono evidenti: il corpo grida ciò di cui ha bisogno tutti i giorni, ma spesso presi dalla troppa frenesia del quotidiano non riusciamo ad ascoltare.
Questa perdita di ascolto di se stessi porta a patologie invalidanti, proprio come l’ansia e la depressione, spesso ignorate oppure sottovalutate proprio perché difficili da identificare quando si è presi da questioni più pratiche. Come accorgersene?
Quando si ha un problema fisico se ne sente il dolore e la pausa è giustificata, quando invece il problema è emotivo e psicologico si sottostimano i segnali, pensando che non sia una vera malattia. Purtroppo invece i problemi della psiche sono importanti tanto quanto quelli del fisico, anzi anche di più. Quando stiamo male emotivamente, quando il nostro cervello è annebbiato dalle problematiche, non lavora bene neanche il resto del corpo.
L’attacco di panico, ad esempio, è il segnale più forte che il corpo dà quando qualcosa dentro di noi non va. Se il problema viene ignorato, lui arriverà all’improvviso, senza spiegazioni, come segnale d’allarme del nostro non stare bene. Ma quali sono i segnali dell’ansia che arrivano ancor prima dell’attacco di panico? A spiegarlo è la dottoressa.
Innanzitutto la stanchezza fisica e mentale fissa e ingiustificata, a cui si accoda il mangiare compulsivamente sentendo sempre un nodo in gola che rende difficile la digestione e aumenta il bisogno di emesi del cibo. Altri segnali spesso non valutati sono per esempio incolpare se stessi per qualsiasi cosa succeda, credere sempre di non essere in grado di poter far qualcosa e voler controllare tutto.
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