Continui+a+rimandare+un+impegno%3F+Ecco+alcune+strategie+per+cambiare+rotta
mentiscuracom
/2024/06/20/continui-a-rimandare-un-impegno-ecco-alcune-strategie-per-cambiare-rotta/amp/
Scienze

Continui a rimandare un impegno? Ecco alcune strategie per cambiare rotta

Se stai cercando un modo per smettere di continuare a procrastinare e trasformare “dopo” in “adesso”, ecco qualche suggerimento

Ci sono volte in cui crediamo di avere tutto il tempo del mondo per fare ciò che dobbiamo, altre volte rincorriamo il millesimo di secondo temendo di non averne abbastanza.

La dimensione temporale per l’essere umano è una sorta di fisarmonica che si allarga e si dilata in base a come ci sentiamo, al nostro stato di ansia e all’importanza che diamo a determinati compiti. 

Ma perché ci sono compiti che proprio non troviamo la forza di portare a termine, continuando a rimandare l’inevitabile? Ma soprattutto, come si può vincere questo limite e depennarli finalmente dalla lista di cose da fare? Proviamo a rispondere insieme ad entrambe le domande.

Perché spesso evitiamo compiti che sappiamo di dover portare a termine?

Evitare un ostacolo non lo farà sparire dalla vostra strada e continuare a cambiare direzione pur di non doverlo affrontare non è una buona soluzione. Il modo in cui si affrontano gli ostacoli nella vita dipende in gran parte da noi, dal nostro passato, da come ci è stato insegnato ad affrontarli. 

Immaginate che quell’ostacolo sia un compito o una consegna di lavoro che non siete per nulla motivati a svolgere e fermatevi a riflette un secondo sul motivo.

Potrebbe essere che in quel momento siate privi di energie per poterlo affrontare, oppure non vi sentite in grado di svolgerlo perché lo considerate al di fuori della vostra portata. 

Un altro motivo potrebbe essere che il vostro lavoro non vi soddisfa e non vi gratifica più, perciò quell’ennesimo compito vi sembra ulteriore tempo buttato.

Perché ci sono compiti che non troviamo la voglia o il coraggio di portare a termine? – Unsplash – mentiscura.com

Insomma, esistono diverse motivazioni per cui potreste essere indotti a continuare ad evitare il problema, l’importante è prenderne atto perché solo così è possibile lavorarci e trovare una soluzione che faccia in modo che smettiate di procrastinare.

Ecco delle soluzioni concrete alle casistiche che abbiamo riportato sopra: se il compito non vi piace, provate a scomporlo e a darvi delle piccole gratificazioni mentre svolgete i sotto-compiti, oppure focalizzatevi su quello che riceverete in cambio per averlo svolto. Se vi sentite scarichi, prendetevi una pausa e fate un’attività che vi piace in modo tale da ricaricare le vostre batterie cognitive. 

Qualora il motivo sia riconducibile alla vostra insoddisfazione per il lavoro che fate, è arrivato il momento di provare a cercare strade alternative e quindi non solo smettere di procrastinare il compito, ma anche la decisione di cambiare lavoro.

La paura del fallimento ci porta a procrastinare

Fallire non piace a nessuno e questo è un dato di fatto. Non sentirsi all’altezza di un compito ci porta a pregustare il sapore amaro del fallimento e ci fa voltare dall’altra parte il più a lungo possibile.

La verità è che il fallimento fa bene, perché ci ricorda su cosa dobbiamo lavorare e soprattutto, nella maggior parte dei casi, il fallimento è evitabile con la giusta strategia. 

Se non vi sentite in grado di svolgere un compito perché al di sopra delle vostre capacità, provate a chiedere aiuto ad un collega o un chiarimento al vostro capo se si tratta di un compito di lavoro.

Se invece state ad esempio procrastinando una scelta per paura di fallire o di prendere quella sbagliata, chiedetevi se piuttosto non sarebbe da considerare un vero fallimento non scegliere e continuare ad evitare il problema. Muovere anche solo un asso in una direzione qualsiasi è una mossa coraggiosa, rimanere immobili equivale a fallire in partenza. 

Ricordate che gli unici a non sbagliare mai sono coloro che rimangono immobili, ma l’immobilità non è forse il più grande fallimento della vita?

Scomporre e programmare per affrontare i compiti

Per evitare di ignorare un compito, vi consigliamo di scomporlo in sotto-compiti. Come abbiamo già visto, questa tecnica renderà il compito più affrontabile e vi consentirà di ricevere in itinere delle piccole gratificazioni che vi porteranno a concluderlo.

Ad esempio, molti studenti ultimamente hanno condiviso sui social il loro personale metodo per auto motivarsi nello studio. Alcuni di loro hanno mostrato come, alla fine di ogni capitolo, lasciano una caramella tra le pagine o un cioccolatino, in modo tale che dopo lo sforzo cognitivo effettuato per apprendere le nozioni del capitolo, ci sia un piccolo momento di dolcezza gratificante ad attenderli. 

Può sembrare un esempio stupido ma è in realtà è un metodo estremante efficace che può funzionare anche in compiti di lavoro o nel processo decisionale: se non riesci a prendere una grossa decisione, scomponila in parti più piccole e più affrontabili e potenzialmente gratificanti nell’immediato.

Programmare per aumentare il senso di controllo

Spesso evitiamo un problema o un impegno perché sentiamo di non poterlo controllare, quindi continuiamo a rimandare il momento in cui dovremo affrontarlo. 

Tenere un calendario con tutte le attività da portare a termine può essere un buon modo per sentire di avere il controllo su ciò che dobbiamo fare: vederle lì, scritte nero su bianco può motivarci a portarle a termine.

Fallo adesso e togliti il pensiero – Unsplash – mentiscura.com

Questo non vale per tutti, infatti per alcuni, tenere un calendario o un’agenda può provocare ansia, proprio perché vedere scritto ogni giorno tutto ciò che si dovrà svolgere può risvegliare agitazione e stress.

Il consiglio che vi diamo è di provare sulla vostra pelle se questa tecnica funziona per voi oppure no, e soprattutto di affrontare come primo compito della giornata ciò che vi preoccupa di più o che vi piace di meno. Al mattino avrete più risorse cognitive rispetto al pomeriggio o alla sera e quindi avrete più probabilità di portarlo a termine invece di rimandarlo al giorno successivo, come spesso capita.

L’importanza di creare il contesto giusto

L’ambiente gioca un ruolo essenziale nel predisporci o meno nello svolgimento di un compito.

Lo stesso compito che vi sembra infattibile al lavoro quando siete sobbarcati da caos, tra appuntamenti e call programmate, diventa improvvisamente semplicissimo se svolto tra le pareti di casa con il giusto sottofondo musicale.

O ancora, organizzare gruppi di studio o di lavoro tra amici, vi permetterà di gestire il compito con ritrovata lucidità, proprio perché la vicinanza di persone amiche con cui poter anche discutere del problema, vi permetterà di affrontarlo a cuor leggero.

Insomma, spesso gli ostacoli ci sembrano insuperabili solo perché non li stiamo affrontando con la corretta strategia. Se qualcosa vi fa paura, il modo migliore per vincere questo timore è lasciarvelo alle spalle: vi stupirà scoprire cosa siete in grado di affrontare quando decidete di farlo.

Alessia Barra

Recent Posts

Perché il tempo sembra accelerare con il passare degli anni?

Con il passare degli anni è come se il tempo ci sfuggisse dalle mani senza…

5 ore ago

Erotomania, cos’è e da cosa è determinata?

L’erotomania è un disturbo delirante che può avere delle conseguenze pericolose, ecco di cosa si…

1 giorno ago

Essere amichevoli va bene, ma ci sono dei confini che è sempre meglio non superare

Una persona amichevole aiuta a creare sintonia nelle interazioni sociali, ma non deve esserlo eccessivamente…

3 giorni ago

La missione Polaris Dawn ha permesso la prima storica passeggiata nello spazio di un privato

Per la prima volta dei privati hanno camminato sulla superficie della Luna, ed è tutto…

4 giorni ago

Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio: come salvare una vita

Oggi è la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, ecco perché è importante e…

1 settimana ago

Sunshine guilt, cos’è e come si può contrastare

Si può sperimentare questa sensazione quando si è poco produttivi durante le belle giornate, soprattutto…

1 settimana ago