Il cervello è sicuramente l’organo del nostro corpo di cui sappiamo meno. Oggi, però, la scienza ci consegna una nuova e inquietante scoperta.
Tra gli organi umani, quello che, senza ombra di dubbio, suscita maggiore fascino è il cervello. Probabilmente perché quello di cui sappiamo meno. Nonostante l’avanzare della scienza e della medicina, ciò che abbiamo nella nostra testa continua a rimanere, per larghi tratti, oscuro e sconosciuto. Ma la scoperta che oggi ci consegnano gli scienziati è di quelle straordinarie. E, allo stesso tempo, inquietanti.
Il cervello umano è oggetto di studio da secoli. Una parte importante al progresso l’ha fornita certamente il padre della psicoterapia, Sigmund Freud, con i suoi studi sull’interpretazione onirica. Ma la stessa scienza strumentale continua a interrogarsi sulla struttura specifica del nostro cervello.
Il cervello è una struttura complessa e dinamica che si mantiene in salute attraverso un delicato equilibrio di processi cellulari. Comprendere e gestire questi processi è fondamentale per prevenire una vasta gamma di problemi di salute mentale e neurodegenerativi.
Un argomento affascinante, dicevamo, che, infatti, ha prodotto, nei secoli, una vasta narrazione, sia letteraria, ma anche cinematografica e musicale. Insomma, il cervello ci affascina, proprio come ci affascina l’ignoto. Pur spaventandoci. E, sicuramente, spaventa un po’ la recente scoperta effettuata dalla scienza.
Studi recenti hanno rivelato che il cervello è in continua evoluzione, modificando la sua microstruttura attraverso un processo noto come autofagia. Questo fenomeno comporta una sorta di “autocannibalismo” del cervello, che mangia parti di se stesso per mantenersi sano e funzionale. Ecco, allora, la scoperta inquietante.
La fagocitosi è il processo attraverso il quale le cellule inghiottono materiali esterni, incluse altre cellule. Nel cervello, questa funzione è svolta da cellule specializzate chiamate microglia. Queste cellule sono in grado di “mangiare” neuroni (cellule nervose) e sinapsi (connessioni tra neuroni). Tutto questo continua anche in età adulta, eliminando patogeni e detriti, e contribuendo alla formazione della memoria.
Secondo quanto scoperto dagli scienziati, il bilanciamento di questo processo è fondamentale per la salute del cervello. Una potatura sinaptica insufficiente da parte delle microglia durante lo sviluppo può essere associata all’autismo, mentre un eccessivo consumo di sinapsi durante l’adolescenza può contribuire alla schizofrenia.
La mancanza di fagocitosi di detriti e aggregati proteici o un eccessivo consumo di sinapsi e neuroni può portare a malattie neurodegenerative. Una fagocitosi eccessiva nel cervello è stata recentemente collegata a vari problemi di salute, inclusi aspetti di obesità, invecchiamento e privazione del sonno.
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