I bombi sono in grado di imparare l’uno dall’altro e di scambiarsi importanti informazioni per la sopravvivenza
Gli insetti sono considerati spesso come poco intelligenti, eppure dimostrano dei comportamenti estremamente simili a quelli umani se solo li si osserva un po’ più da vicino.
I bombi, proprio come gli umani, imparano moltissimo attraverso l’apprendimento sociale, ovvero emulando il comportamento dei propri simili e andando ad implementare quella che viene chiamata “cultura cumulativa”.
Ma vediamo più nel dettaglio questa loro incredibile capacità di apprendimento.
I bombi e l’apprendimento sociale
Spesso sottovalutiamo le capacità cognitive degli animali, etichettandoli semplicemente come inferiori, anche quando non lo sono.
Per cultura cumulativa si intende la capacità di tramandare di generazione in generazione delle informazioni utili ma non come patrimonio genetico, bensì attraverso apprendimento sociale. Fino a poco tempo fa si pensava che questa abilità fosse unica degli esseri umani, ma in realtà non è così. E sconvolge pensare che dei “semplici” insetti come i bombi riescano a fare lo stesso.
L’esperimento che prova la cultura cumulativa dei bombi
Di recente è stata testata questa capacità sorprendete dei bombi costruendo una scatola puzzle con all’interno una soluzione di saccarosio di cui i bombi sono ghiotti.
Per poterla raggiungere, i bombi dovevano prima spostare una scheda blu e poi premere su una scheda rossa. Nonostante il primo step, ovvero spostare la scheda blu, non fosse ricompensato con nessun tipo di ricompensa, dovevano essere in grado di comprendere che quel movimento era necessario.
Per più di due settimane i bombi non sono stati in grado di risolvere il problema, così per addestrarli hanno iniziato ad aggiungere una ricompensa post scheda blu per poi rimuoverla progressivamente.
Il bombo che era stato addestrato in questo modo, è stato messo alla prova davanti agli altri bombi che hanno potuto osservare il suo comportamento e, dopo diverse sessioni, sono stati in grado di ripetere lo stesso comportamento osservato.
In conclusione, i ricercatori hanno dimostrato che i bombi imparano dai propri simili, sfruttando delle capacità cognitive che si credevano proprie solo all’essere umano.
L’apprendiemnto sociale riguarda solo i bombi?
Questa capacità sembra essere diffusa anche nel mondo dei mammiferi, come ad esempio nei cavalli.
Questi animali, infatti, fin dai primi giorni di vita emulano i propri simili: il puledro si alza immediatamente, non appena esce dalla pancia della madre e, pur non avendo denti per masticare, cerca di imitare la madre che mastica il fieno o l’erba pur non ricevendo in cambio alcun tipo di ricompensa o gratificazione in quanto non riesce a mangiare altro al di fuori del latte. Ma imita comunque questo comportamento adattivo.
Inoltre, se un puledro nota che la madre o un altro cavallo si lascia avvicinare da un essere umano, sarà più propenso a lasciarsi a sua volta avvicinare. L’emulazione accomuna i mammiferi e, a quanto pare, anche piccoli esseri volanti come i bombi e questo fa riflettere su come le abilità cognitive non siano così gerarchiche e rigide come pensiamo, anzi…
I comportamenti prosociali sono propri di tutti gli esseri viventi che vivono in branco, proprio come l’uomo, e questo permette ai singoli esemplari di una specie di acquisire competenze e conoscenze direttamente dagli altri membri del gruppo. La socialità gioca un ruolo chiave nell’abilità di apprendimento e, con tutta probabilità, è questa capacità ad avere fatto la differenza nell’evoluzione, garantendo la sopravvivenza di intere specie, tra cui la nostra.