Dare fiducia ad una persona è una nostra scelta, ma talvolta totalmente inconscia: il ruolo essenziale del linguaggio del corpo.
Che sia un amico, un collega o persino un venditore, chiunque comunichi con noi ci trasmette qualcosa. Noi, a nostra volta, comunichiamo qualcosa a quella persona. In questo caso, non si tratta di parole, bensì di movimenti ed espressioni facciali che parlano più forte di quanto possa fare la nostra voce. Ed è proprio nel momento in cui gestualità e parole non vanno nella stessa linea, che subentra un meccanismo sottile che siamo soliti chiamare ‘intuito’.
Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di pensare o dire “quella persona non mi da fiducia”, senza sapere il reale motivo di tale sensazione. A dare una risposta concreta è ancora una volta la psicologia, che non solo ci spiega quali sono le espressioni che ci fanno apparire una persona come ‘sincera’, ma anche di capire cosa ci influenza nelle nostre scelte.
Uno tra tutti è il nostro vissuto: alcuni studi dimostrano che i figli di genitori separati o coloro che hanno subito maltrattamenti tendono a essere più sospettosi nelle loro relazioni, soprattutto quelle intime. Che dire, una moderata dose di diffidenza può essere un salvavita, proteggendoci da truffe e delusioni, quindi ben venga. D’altro canto, è anche vero che i rapporti umani devono necessariamente essere basati sulla fiducia.
Come capire se una persona è onesta? Il potere del linguaggio del corpo
La fiducia è una condizione molto ricercata, nonché fonte di studio continuo nella psicologia. Gli psicologi David DeSteno, Cynthia Breazeal e Robert Frank, insieme ad altri colleghi, hanno cercato di identificare i segnali non verbali che possono indicare l’affidabilità di una persona. In uno studio, i partecipanti interagivano per cinque minuti, faccia a faccia o via chat.
In questo contesto, partecipavano a un gioco economico dove potevano scegliere di collaborare o agire egoisticamente. Il risultato? Chi aveva interagito di persona riusciva a prevedere meglio il comportamento dell’altro rispetto a chi aveva chattato. Le conversazioni sono state registrate e analizzate per identificare i segnali del corpo che indicavano affidabilità. È emerso che chi tendeva a coprire il viso con la mano, a incrociare le braccia o a inclinarsi all’indietro era percepito come meno affidabile.
Un altro studio condotto presso la New York University da Erik Hehman, Jessica Flake e Jonathan Freeman ha dimostrato che la fiducia e la competenza percepite sono influenzate da due elementi del volto: la mimica facciale (modificabile volontariamente) e la struttura ossea (immutabile). I volti più larghi, associati a un effetto secondario del testosterone, appaiono più sicuri, mentre le espressioni bonarie suscitano maggiore fiducia. I partecipanti agli esperimenti preferivano volti sorridenti come consulenti finanziari e volti larghi come concorrenti in una gara di sollevamento pesi.
Ma c’è di più. Rimanendo sul tema delle influenze inconsce, c’è un modo non legato alla fisionomia per aumentare la fiducia: la fragranza. Gli psicologi Roberta Sellaro e Lorenza Colzato dell’Università di Leiden hanno scoperto che il profumo di lavanda, noto per il suo effetto rilassante, può influenzare positivamente la percezione di affidabilità. In un esperimento, i partecipanti esposti al profumo di lavanda erano più inclini a condividere il guadagno in un gioco economico, rispetto a chi era esposto alla menta piperita.