Gli sbagli più grandi che si fanno quando si parla a un figlio: tutte le frasi che i genitori dovrebbero evitare, ma non lo sanno.
Non esiste una guida per diventare genitore: è a tutti gli effetti il lavoro più difficile del mondo. Si possono leggere manuali, seguire consigli degli esperti, tutto questo può aiutare, ma l’equilibrio genitore-figlio è sottilissimo e iper soggettivo, sbagliare è un attimo.
Ci si focalizza sempre su come crescono i figli, su cosa stanno sbagliando, quali sono le scelte migliori che potrebbero fare e via discorrendo, ma non ci si focalizza mai abbastanza su cosa è stato detto invece dai genitori, su quali sono state le reazioni in determinati contesti e via discorrendo. Le scelte dei figli sono spesso una reazione al comportamento dei genitori.
“Il figlio a cui dico di riordinare la stanza, la figlia che rimprovero per il ritardo di rientro saranno più disponibili ad ascoltare e più stimolati a riflettere e cambiare se non sentiranno toni di giudizio sulla loro persona” spiega la dottoressa psicoterapeuta del blog Psicoadvisor. Ana Maria Sepe poi continua a raccontare quali sono gli errori più comuni e più difficili da correggere, che fanno i genitori nei confronti dei loro figli quando devono rimproverargli qualcosa.
Quando si è arrabbiati le parole volano facilmente, e invece quando si tratta di figli bisognerebbe stare attenti 10 volte di più perché le parole sono asce e possono causare danni irreparabili durante la crescita, soprattutto nei ragazzi più insicuri. Ana Maria Sepe, nel suo blog Psicoadvisor, racconta quali sono le frasi più deleterie che spesso si dicono per rabbia ma che possono provocare danni profondi.
1. Se fai così, non ti voglio più bene
2. Faccio io, tu non sei capace
3. Sei cattivo, gli altri bimbi sono più buoni di te
4. Tuo fratello (tua sorella) si comporta bene, perché tu no?
5. Vai via!
6. Piangi per niente!
In tutti questi casi è evidente come la rabbia prenda il sopravvento, ma il genitore deve ricordare di essere una figura essenziale durante la crescita: i bambini si sentono protetti solo con i genitori, con queste frasi si mina la loro sicurezza e li si porta verso riflessioni su se stessi che iniziano a proiettare i pensieri in sensazioni di inadeguatezza, rifiuto e bassa autostima.
Innanzitutto l’amore non cambia in base al comportamento: questo è il messaggio più pulito da poter dare. In secondo luogo, ci saranno tanti momenti in cui i figli si sentiranno incapaci di fare qualcosa, li si dovrà accompagnare e spronare nel farlo sempre di più. I paragoni sono sbagliatissimi: crescerà paragonandosi sempre agli altri, ogni individuo è a sé. Le debolezze devono poter essere espresse con il pianto, è uno sfogo, o una ricerca di attenzione, non va mai sottovalutato.
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