Il divorzio spesso viene considerato inevitabile, ma ci sono alcune domande da porsi prima di ricorrere a questa misura drastica
Un matrimonio è costituito da diverse fasi, che non corrispondono per forza a quelle dell’innamoramento ma sono molto simili.
Queste fasi cominciano con l’euforia, la convinzione di voler passare il resto delle propria vita con la persona che abbiamo sposato. Un’euforia paragonabile a quella dell’infatuazione, ovvero la prima fase dell’innamoramento.
Poi il percorso diventa in salita, si affrontano i primi ostacoli, si passano le proprie giornate a stretto contatto con l’altra persona e la situazione di complica.
L’euforia lascia il posto alla consapevolezza, alla routine, alla vita quotidiana e non tutte le coppie sono in grado di affrontare fino in fondo questo percorso e rispettare la promessa fatta. Non si tratta della forza dei sentimenti o della perdita di una connessione emotiva, ma di pura e semplice vita che così come unisce, spesso divide.
Quando si arriva a prendere in considerazione il divorzio, che sia dopo pochi mesi dal matrimonio o dopo 30 anni, la sensazione di aver fallito o deluso le proprie aspettative è forte, ma questo non significa per forza che la decisione di separarsi sia sbagliata: anche se dolorosa, può essere quella giusta.
Ma come si fa ad esserne veramente sicuri? Scopriamo quali sono le domande a cui bisognerebbe cercare di rispondersi prima di ricorrere al divorzio.
La più scontata è: “Amo ancora mio marito/mia moglie?”
Nella maggior parte dei casi la risposta è sì, perché l’amore non sparisce nel nulla, semplicemente si trasforma in diverse sfumature di sé stesso, meno forti e meno passionali dell’amore che dovrebbe unire marito e moglie. Perciò, meglio non porsi questa domanda decisamente complicata e provare con alcuni quesiti più semplici.
Quando si ricorre al divorzio, nella maggior parte dei casi, è perché non si vede più speranza di ricucire un rapporto. Spesso si attribuiscono all’altra persona atteggiamenti sbagliati ed errori che ci hanno portati ad allontanarci, ma è davvero così? O forse anche noi stiamo sbagliando qualcosa?
Farsi un esame di coscienza è utile soprattutto per assumersi le proprie responsabilità e non colpevolizzare sono l’altro. Al termine di questa piccola analisi introspettiva l’esito potrebbe rimanere invariato ma il divorzio avrebbe comunque un altro sapore, ovvero diventerebbe una decisione presa in modo calibrato e razionale e non una punizione verso l’altro/a.
La risposta probabilmente è no. In questi casi può essere utile pensare agli inizi della relazione, a cosa è stato fatto in passato pur di rimanere accanto a quella persona e domandarsi se varrebbe la la pena ripercorrere quel sentiero e ricominciare a metterci impegno per salvare il rapporto.
Di solito è consigliabile svolgere un percorso di terapia di coppia in grado di fare riflettere non solo sugli errori commessi da ambo le parti, ma su tutti i momenti positivi e felici che hanno reso il rapporto solido fino al momento della rottura.
Avere un professionista che aiuti a porre l’attenzione su alcuni aspetti della relazione e alcuni avvenimenti passati, potrebbe consentire di rimettere insieme i pezzi e ridare una forma nuova nuova al rapporto.
L’essere umano idealizza le persone che incontra e le esperienze di vita.
Tutti noi lo facciamo. È come se ci raccontassimo continuamente storie a cui iniziamo a credere a furia di ripeterle o ripetercele.
Idealizzare il proprio partner è normale, soprattutto all’inizio quando il sentimento offusca il nostro lato razionale. Poi piano piano ci rendiamo conto che l’immagine che avevamo di lui o di lei, non corrisponde al vero, ma se la persona reale si discosta troppo da ciò che immaginavamo, la discrepanza potrebbe farci fare un passo indietro.
Prima di ricorrere al divorzio, è utile prendersi del tempo e cercare di conoscere il proprio partner da zero per chi è davvero o per chi è diventato nel corso degli anni stando al nostro fianco. Tutti cambiamo e diventiamo diverse versioni di noi stessi, sarebbe ingiusto pretendere che chi ci sta a fianco rimanga sempre uguale solo perché noi vorremmo che fosse così.
Se ci prendessimo un momento per scoprire chi è ad oggi, dandogli l’opportunità di mostrarsi senza il nostro giudizio negativo, potremmo scoprire di amare ancora di più la persona che è ora.
Le relazioni spesso diventano come dei pungiball, ovvero lo stress accumulato in diversi ambiti di vita come quello lavorativo, professionale o a livello di amicizie, esplode all’interno della coppia arrivando ad incolpare della propria felicità il partner invece di renderci conto che le pressioni a cui siamo sottoposti in realtà ci vengono inferte da ciò che c’è al di fuori delle mura di casa, non al suo interno.
Anche in questo caso bisogna riflettere e capire se la propria infelicità è dettata dall’insoddisfazione relativa al rapporto di coppia che stiamo vivendo, o se questa è la diretta conseguenza di altre situazioni che stiamo vivendo al di fuori, e che non ci permettono di pensare lucidamente o di vedere ciò che è davvero importante per noi.
Molti matrimoni falliscono anche senza che venga richiesto formalmente il divorzio. La coppia cerca di salvare le apparenze per non ammettere di aver fallito o per non dare un dispiacere al proprio partner o alla propria partner dopo anni di ricordi e sentimenti condivisi. O ancora, certi matrimoni vengono preservati a causa della presenza di figli, per evitare loro il dolore della separazione e le relativi complicazioni a livello organizzativo e burocratico.
Così, due persone che non si amano più continuano a fingere per un bene considerato “più grande e importante”. Questa decisione è deleteria sia per la coppia che per chi gli sta attorno.
Perciò bisogna sempre ricordarsi che una decisione che potrebbe sembrarci egoistica, permetterebbe a chi ci sta vicino di rifarsi una vita come merita o quantomeno di non vivere all’interno di una finzione.
Se dopo aver risposto a tutte queste domande il divorzio dovesse ancora essere l’opzione più giusta per te, ricorda che non stai scrivendo la parola fine, non hai fallito e non hai disatteso le aspettative di nessuno, stai semplicemente scrivendo un nuovo capitolo della tua vita ed è giusto che tu abbia il controllo di chi saranno i nomi che compariranno da quel momento in poi nella tua storia. Nessuno può deciderlo al posto tuo, e non tutte le persone che incontriamo nella vita saranno con noi fino al capitolo finale. Spesso di questo particolare ce ne dimentichiamo, perché in fondo al cuore speriamo di nascosto che non sia così.
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