A volte c’è uno stigma su chi preferisce passare del tempo in casa, anziché uscire. Ma le motivazioni psicologiche sono ben altre.
Trovare felicità e appagamento nella tranquillità della propria casa? A molte persone capita. Ma cosa spinge queste persone a scegliere di rimanere a casa? Quello che hai sempre pensato di sapere sul punto, sarà presto smentito da ciò che leggerai in questo articolo.
Primo spoiler: non si tratta assolutamente di asocialità, come, invece, la vulgata contemporanea vorrebbe far credere. Del resto, in un periodo in cui si è sempre connessi, in cui si deve sempre ostentare di fare qualcosa, chi preferisce – a volte per i motivi che diremo – rimanere a casa, è visto come una sorta di alieno.
Molte persone trovano la loro casa un rifugio sicuro, dove possono essere se stessi senza la pressione delle aspettative sociali. Questo spazio offre comfort fisico ed emotivo, permettendo loro di rilassarsi completamente. Inoltre, chi preferisce restare a casa spesso dedica il tempo a hobby e passioni personali. Che si tratti di leggere, scrivere, cucinare, dipingere o giocare ai videogiochi, la casa diventa un luogo dove coltivare interessi che portano gioia e soddisfazione.
Già questo dovrebbe farci capire che non abbiamo proprio capito nulla rispetto alle persone che, soprattutto in alcuni momenti della propria vita, preferiscono rimanere a casa. Scrostiamo, allora, i pregiudizi verso chi preferisce una vita più ritirata.
Dal punto di vista psicologico ci sono tre motivazioni che vanno a cozzare con quello che abbiamo sempre pensato. Esaminiamole insieme. In primis, l’età. Ebbene sì, dobbiamo fare i conti con il tempo che passa. La crescita anagrafica coincide, infatti, con la crescita biologica, ma anche emotiva. In parole povere, ciò che eravamo in grado di fare a vent’anni, ciò che avevamo voglia di fare a vent’anni, non corrisponde alle nostre esigenze. Ora che, magari, ne abbiamo circa il doppio. Anzi, interroghiamoci su quei cinquantenni o sessantenni che, ancora, pensano di poter far furore con le loro scorribande in discoteca…
La seconda motivazione è la più sorprendente: sei una persona estroversa. Solitamente, chi resta più tempo a casa viene visto come schivo, timido e introverso. Gli estroversi trovano semplicemente più gratificante e ristoratore trascorrere il tempo da soli o in piccoli gruppi, piuttosto che in grandi eventi sociali. Secondo Carl Jung, il famoso psicologo, gli estroversi tendono a ricaricare le energie attraverso la riflessione e l’introspezione, piuttosto che attraverso l’interazione sociale. E quando sono carichi, sono pronti a rituffarsi in mezzo agli altri.
Infine, sappiate che, inconsciamente, tutti noi andiamo sempre alla ricerca di qualcosa che ci possa nutrire, che ci possa far fiorire. Evidentemente, dunque, uscire, fare baldoria, stare in mezzo alle folle oceaniche, in quel momento, non è nutrimento per noi.
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