Ci sono ottime notizie per alcune pensioni. In questi casi puoi avere un assegno più sostanzioso oppure ricevere subito ameno 5 mesi.
Per tutti i lavoratori la pensione è un traguardo importante. Negli anni, i governi hanno deciso di cambiare le regole con cui lavoratori e lavoratrici possono salutare il lavoro e godersi un po’ di tempo.
C’è però in particolare una categoria di futuri percettori di pensioni che hanno più frecce al proprio arco. Sono delle opzioni che sfruttano le norme in vigore da qui alla fine dell’anno 2024. Se quindi appartieni a una delle categorie di lavoratori di cui parliamo oggi e possiedi allo stesso tempo i requisiti previsti dalla legge, puoi nei fatti avere almeno cinque mesi di assegno pensionistico subito oppure godere di assegni più alti nel tempo. Andiamo con ordine.
Sappiamo che il sistema pensionistico in Italia valuta non solo gli anni in cui il lavoratore o la lavoratrice ha effettivamente svolto il suo compito ma anche l’età. E l’età è strettamente legata all’anno di nascita e al momento in cui si è entrati nel mondo del lavoro. Ci sono, a tal proposito, ottime notizie per tutti quelli che sono nati nel 1960. Per questi lavoratori e queste lavoratrici il 2024 segna 64 anni di età.
Il che significa che c’è spazio per sfruttare per esempio quota 41 oppure la cosiddetta Ape sociale. La tipologia di quota 41 che può essere attivata e quella specifica per quei lavoratori che vengono definiti lavoratori precoci. Ovvero quelle persone che hanno, per necessità o per casualità, iniziato a lavorare molto presto e che quindi hanno già raggiunto la quota di contributi previsti dalla legge.
Per poter usufruire di quota 41 devi aver totalizzato almeno 41 anni di contributi. Mentre per l’Ape sociale occorrono 63 anni e 5 mesi di età. Nel caso in cui oltre al raggiungimento dell’età per entrambe le casistiche di pensione hai 41 anni di contributi puoi scegliere tra le due strade. Ma quali sono i lavori che possono aprirti questi due percorsi di pensionamento?
Anche in questo la legislazione è stata nel tempo modificata e adesso, almeno fino alla fine di quest’anno, le categorie sono: disoccupati involontari, invalidi riconosciuti, chi ha svolto lavori gravosi e i cosiddetti caregiver. A seconda delle situazioni specifiche, quota 41 per lavoratori precoci oppure l’Ape sociale possono essere interessanti. Vale però la pena notare alcune differenze. Se si sceglie di andare in pensione sfruttando l’essere lavoratore precoce, si può andare in pensione senza raggiungere i 63 anni e 5 mesi. Di contro c’è una attesa di tre mesi tra l’invio della domanda e il ricevimento del primo assegno.
Se si sceglie l’Ape sociale non c’è da aspettare ma occorre aver totalizzato sia l’età sia un numero di anni di contributi adeguato alle diverse categorie. E in più l’Ape sociale non elargisce la tredicesima, mentre chi va in pensione con quota 41 per lavoratori precoci riceve la tredicesima e può sfruttare la rivalutazione della pensione nel tempo in base all’inflazione.
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