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Scienze

Esiste un legame tra la noia e la percezione dello scorrere del tempo?

La nostra percezione del tempo cambia in base al nostro stato emotivo e agli stimoli ambientali, ecco tutto quello che c’è da sapere

Esistono molti proverbi legati alla percezione del tempo, come ad esempio: “Il tempo vola quando ci si diverte”, e non è certo un segreto che quando stiamo svolgendo attività particolarmente noiose o poco coinvolgenti le ore sembrino non passare mai.

Il nostro modo di percepire ciò che ci circonda è determinato dallo stato emotivo che stiamo vivendo, e questo non riguarda solo la percezione del tempo che passa, ma più in generale qualsiasi elemento dell’ambiente in cui siamo immersi: una giornata di sole quando siamo tristi non ha lo stesso sapore, come anche una bella notizia quando siamo giù di morale ci sembra meno importante. Insomma, il nostro stato emotivo e il nostro umore, condizionano in larga misura la nostra vita di tutti i giorni. 

Ma oggi vogliamo parlarvi di alcuni esperimenti che sono stati condotti a proposito della noia e di come influenzi la percezione dello scorrere del tempo.

La noia che rallenta l’orologio

Definire la noia è complicato. Infatti, è una via di mezzo tra due mondi differenti ma collegati, ovvero a metà tra la cognizione e l’emozione.

Infatti, non solo è collegata ad un’attività poco coinvolgente che stiamo compiendo, ma anche al nostro stato emotivo interno: un’attività che di solito ci piace molto potrebbe annoiarci se non siamo emotivamente predisposti a svolgerla in quel momento. Insomma, il confine è sottile. 

In ogni caso, uno studio pubblicato da Joanna Witowska e colleghi nel 2020, ha stabilito un legame tra la noia e la percezione del tempo. 

I partecipanti hanno trascorso 7,5 minuti da soli in una stanza chiusa, senza sapere quanto avrebbero dovuto aspettare. Dopo questo lasso di tempo, è stato chiesto loro di raccontare le impressioni che avevano avuto, con domande specifiche inerenti alla loro percezione dello scorrere del tempo. Le risposte fornite hanno evidenziato come i partecipanti che si dichiaravano annoiati, riportavano di aver vissuto quei minuti con estrema lentezza.

Ma se è vero che la noia condiziona la nostra percezione del tempo, alterando lo scorrere del tempo, si agisce sulla noia? A chiarire questo rapporto potenzialmente duale ci ha pensato uno studio condotto da Corinna Martelli.

L’esperimento degli orologi

All’interno di tre sale d’attesa virtuali i partecipanti allo studio vedevano orologi virtuali che si muovevano a velocità differenti. Ogni stanza aveva quindi un orologio che si muoveva con una velocità tutta sua. I partecipanti hanno trascorso quattro minuti all’interno di ciascuna delle tre stanze.

La velocità del tempo condiziona la nostra percezione? – Unsplash – mentiscura.com

Nella stanza veloce l’orologio si muoveva a una velocità superiore del 20% rispetto a quella normale, mentre nella stanza lenta, le lancette scorrevano con una velocità inferiore del 20% a quella normale.

Dopo la permanenza nelle tre stanze, i partecipanti dovevano rispondere a delle domande relative alla noia che avevano provato e al vagabondaggio mentale, ovvero quanto erano volati lontani i loro pensieri mentre aspettavano.

I risultati hanno messo in luce che gli stati di maggiore noia erano associati al rallentamento del tempo, ma niente di particolarmente significativo rispetto alla correlazione velocità dell’orologio e noia.

Probabilmente la manipolazione temporale non è stata sufficiente da indurre un cambiamento a livello percettivo nei partecipanti, ma il quesito resta aperto: modificando il nostro modo di percepire il passare del tempo, cambierebbe il nostro stato emotivo tanto da non fare affiorare la noia? 

La speranza è che in futuro, ulteriori studi possano trovare una risposta, magari alterando delle sensazioni interne al corpo, come il battito cardiaco o il ritmo della respirazione. 

La dopamina combatte la noia

Il detto “Il tempo vola quando ci si diverte” tuttavia risulta essere scientificamente valido e il merito è tutto della dopamina. 

Secondo uno studio pubblicato su Science, la dopamina che viene prodotta dal cervello quando siamo particolarmente felici ed eccitati, sarebbe in grado di alterare la nostra percezione del tempo, facendoci sembrare che intere ore passino come secondi.

Le circostanze in cui ci troviamo influenzano il rilascio della dopamina:

“L’inibizione o l’attivazione dei neuroni che producono dopamina è sufficiente per rallentare o accelerare la stima del tempo trascorso”

In poche parole, gli stimoli esterni condizionano la nostra attività mentale e provocano il rilascio di neurotrasmettitori che, in qualche modo, possono alterare la nostra percezione del tempo, in questo caso mettendo una sorta di 2x.

In poche parole, le lancette dell’orologio scorrono sempre con la stessa velocità, ma il nostro orologio interiore segue un ritmo diverso, dettato dalla nostra dimensione emotiva e dagli stimoli che riceviamo dall’esterno.

 

Alessia Barra

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