Se fai questi movimenti con la tua carta prepagata, potresti subire un severo controllo fiscale: ecco cosa bisogna sapere.
Come è risaputo, in questo periodo storico sono tantissime le famiglie che sono in difficoltà e cercano di far quadrare i conti alla fine del mese. Non sempre però gli stipendi sembrano bastare, e in tanti cercano di arrotondare il netto mensile come possono. Spesso si cerca e si fa qualche lavoro extra, al fine di poter aumentare le finanze casalinghe.
Spese di energia, spesa casalinga, e tasse da dover pagare sono le spese più incombenti per ogni famiglia, e racimolare qualcosa risulta sempre più difficile. Come se non bastasse, inoltre, rischiamo anche di inciampare in qualche controllo fiscale, a causa di alcuni movimenti che molti di noi sono soliti fare. Riguarda il controllo sulle carte prepagate, che per quanto possano essere comode, rischiano di essere una spina nel fianco. Ma di cosa si tratta?
Le carte prepagate, come ad esempio una comunissima PostePay sono sicuramente uno strumento utilissimo. In tantissimi le utilizzano per poter fare dei piccoli movimenti, utilizzarle per gli acquisti on line, e tenerla come sostituto di battaglia rispetto a invece quella che può essere una carta di credito o di debito emessa dall’istituto bancario presso cui abbiamo aperto un conto. Ma bisogna fare attenzione in quanto il Fisco sta eseguendo numerosi controlli sulle prepagate.
Infatti, non è così difficile il verificarsi di spostamento di somme di denaro su carte prepagate, per poi accumularlo e spostarlo direttamente sul conto corrente. Questo movimento, abbastanza comune, può essere molto sospetto per l’Agenzia delle Entrate e rischia di creare un filone di controlli. Ma per quale motivo il Fisco potrebbe avviare questi accertamenti? Il motivo è legato ovviamente al processo di tassazione del denaro e della dichiarazione dei redditi.
Il rischio che si incorre nei controlli è dato soprattutto quando questo movimento è ricorrente ed è effettuato tramite versamento allo sportello. Viene meno, o quasi, il principio di tracciabilità e il Fisco potrebbe avviare dei controlli. Il contribuente dovrà dimostrare, a suo carico, che quel denaro che sposta da un conto all’altro, è stato precedentemente già tassato e soprattutto dichiarato nella dichiarazione dei redditi, che deve essere fatta anche per le carte prepagate.
Insomma, anche le prepagate devono avere il proprio flusso e il proprio reddito dichiarato, affinché il Fisco possa comprendere che quei movimenti sono tutti correttamente tracciati e leciti, al fine di contrastare la circolazione del denaro in nero. L’ideale sarebbe indicare la corretta causale su ogni movimento, così da avere la giusta traccia per ogni spostamento di denaro, e giustificarlo prontamente in caso di controlli.
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