Novità per quanto riguarda la pensione per casalinghe. Saranno 640 euro già dai 57 anni. Conviene a diversi cittadini: cosa bisogna sapere.
L’Italia sembra non abbandonare la politica dei bonus ed ancora oggi sono diverse le forme di sostegno in favore di casalinghe e casalinghi. Infatti questi potranno svolgere prioritariamente lavori di cura non retribuiti e che fanno parte delle responsabilità familiari. Quello che andremo a vedere oggi però non è un vero e proprio bonus a quella che andrebbe considerata come un’attività lavorativa a tutti gli effetti. Più che altro sono misure di sostegno rivolte a chi per anni si è preso cura di casa e della prole.
Nonostante negli anni non siano mancate proposte ad oggi casalinghe e casalinghi non sono stipendiate. D’altra parte parlare di semplice cura della casa potrebbe essere a dir poco riduttivo. Infatti queste figure possono svolgere le mansioni più disparate, dalla lavanderia fino al servizio in cucina, per non parlare poi della cura nei confronti di altri familiari. Adesso però c’è la possibilità di garantirsi una pensione futura attraverso dei versamenti volontari. Questi hanno solo l’obbligo di copertura assicurativa.
Il Fondo Inps per casalinghe e casalinghi rappresenta una forma di previdenza volontaria per coloro che svolgono mansioni di cura non retribuite all’interno della propria famiglia. Questo fondo, istituito nel 1996, consente loro di accedere a una pensione attraverso contributi volontari. Tuttavia esistono requisiti e costi da considerare attentamente. Infatti per iscriversi è necessario avere un’età compresa tra i 16 e i 65 anni e non svolgere alcuna attività lavorativa retribuita soggetta a contribuzione obbligatoria.
L’iscrizione comporta il versamento volontario della contribuzione, che deve essere di almeno 309,84 euro all’anno per garantire il riconoscimento dei contributi ai fini pensionistici. Per ottenere una pensione è necessario aver versato almeno 5 anni di contributi, con un costo minimo di 1.549,20 euro. Il Fondo offre due tipi di pensioni: la pensione di vecchiaia, che può essere ottenuta a partire dai 57 anni con almeno 5 anni di contributi, e la pensione di inabilità, che può essere richiesta in caso di impossibilità permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
L’importo della pensione dipende dai contributi versati e non gode dell’integrazione al trattamento minimo. Al compimento dei 67 anni è quindi possibile richiedere l’assegno sociale, un’ulteriore prestazione economica per coloro che si trovano in stato di bisogno. Tuttavia l’importo e il diritto all’assegno sociale dipendono dai redditi personali e coniugali. Ad esempio l’assegno sociale spetta totalmente a chi ha redditi personali pari a zero e in misura parziale a chi rientra in determinate soglie di reddito.
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