Per chi ha riconosciuta l’invalidità nel 2024 rischia di perdere tutto se fa un errore con il CTU. È un dramma per tanti: ecco che cosa sapere.
Parliamo di invalidità civile ogni volta che una persona ha difficoltà a portare avanti delle attività durante la vita di tutti i giorni, le quali sono dovute a un deficit psichico o intellettivo, a una menomazione fisica, dell’udito o della vista, ma che non siano riconducibili a cause di lavoro, guerra o servizio.
Il riconoscimento dell’invalidità civile si ottiene quando a una persona viene riconosciuta una minorazione di tipo fisico, psichico o sensoriale, la quale presenza una riduzione delle capacità lavorative in modo permanente per almeno 33%. È importante sottolineare che questo è un diritto che prescinde dai requisiti contributivi, i quali sono fondamentali per avere l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità.
I benefici riconosciuti dipendono dalla percentuale di invalidità riconosciuta per legge o accertata dall’Inps. In ogni caso, il rischio di perdere tutto c’è per chi fa un errore con il CTU (consulente tecnico d’ufficio in un ricorso per l’invalidità). È un aspetto che in molti ignorano quando fanno il ricorso formale nel procedimento giudiziale.
Invalidità civile 2024: cosa evitare di fare
Il CTU è un medico che viene scelto dal giudice con il compito di procedere con l’Accertamento Tecnico Preventivo. In pratica, convoca il soggetto che ha presentato il ricorso per esaminarlo. La data viene fissata almeno 20 giorni dopo il giuramento, dove il CTU esegue la visita medico legale, dopo aver studiato la documentazione sanitaria presentata.
La sentenza della Cassazione del 10 novembre 2014, numero 23932, ha stabilito un precedente fondamentale per quanto riguarda la materia dei ricorsi di invalidità. Una decisione che si estende sia per i ricorsi di invalidità che quelli di disabilità. La sentenza ha messo in evidenza le conseguenze della mancata partecipazione del soggetto alla visita medica programmata dal CTU.
In pratica, l’Alta Corte ha stabilito che la mancanza di visita medico legale comporta una “insufficienza di prove” e per questo motivo si procede con l’annullamento della procedura e, di conseguenza, si avrà l’esito negativo del ricorso per l’invalidità civile 2024.
La sentenza della Cassazione, quindi, mette in evidenza un aspetto importante: l’aspetto fondamentale e imprescindibile nel fare una visita medico legale con il CTU. Questo anche nel caso in cui l’INPS abbia già riconosciuto i requisiti sanitari per l’ottenimento dell’assegno, come accaduto nel caso in oggetto.