Le colonne sonore sono una elemento fondamentale dei film. Ecco come agiscono sulla nostra mente aumentando il coinvolgimento
Ci sono colonne sonore che hanno fatto la stoia e di cui ci basta sentire anche solo poche note per essere catapultati con potenza nella realtà immaginaria creata dal film. Ne sono degli esempi la colonna sonora instrumental di Star Wars e di Harry Potter, che con le loro note ci accompagnano di nuovo nei nostri scenari preferiti. Ma perché la musica è così importante per rendere avvincente un film? Saremmo coinvolti allo stesso modo se non ci fossero? Scopriamolo.
La musica riesce a rendere più salienti le immagini che stiamo osservando. Si tratta di una sorta di sinestesia, ovvero l’unione di più sensi, in questo caso vista e udito, che al nostro cervello serve per ricordare più nitidamente gli eventi.
La sinestesia è un meccanismo in grado di incentivare memoria e immaginazione dell’evento che stiamo osservando nel film, e va ad influenzare il nostro stato emotivo: una scena commovente accompagnata da una canzone triste ci farà sentire ancora più emotivamente coinvolti, mentre una scena diverte accompagnata dalla giusta colonna sonora, indurrà in noi risate e buon umore.
La colonna sonora in un film ci aiuta anche a contestualizzare, a creare maggiore pathos, a rappresentare al meglio il carattere di un personaggio o a rievocare degli eventi accaduti in precedenza nella storia.
Tutto questo gioca un ruolo essenziale anche nel risvegliare in noi emozioni in modo ancora più potente, infatti pensate alla marcia imperiale di Darth Fener, colonna sonora tra le più famose di sempre, appartenente alla saga di Star Wars, in questo caso non solo la colonna sonora connota il personaggio, ma fa crescere in noi un senso di pericolo, inquietudine e solennità.
Diverse teorie legano la musica al nostro corpo. È ormai risaputo che esistono brani in grado di farci rilassare e prendere sonno, brani che ci permettono di concentrarci al meglio, come ad esempio la musica classica ci Mozart, oppure brani adatti a sincronizzarsi con i nostri BPM e fare aumentare l’intensità del nostro allenamento. Questo potere viene sfruttato ormai da decenni all’interno della narrazione filmica.
Secondo delle ricerche neurologiche recenti, il nostro cervello risulta naturalmente predisposto a risuonare con la musica, adattando la velocità delle scariche neurali con la frequenza delle onde sonore. Tutto questo va ad attivare alcune zone del cervello adibite al piacere. Julius Portnoy, musicologo e filosofo, afferma che la musica va ad aumentare i livelli di endorfine presenti nel nostro cervello, ed è per questo che proviamo una sensazione piacevole nell’ascoltarla.
Ogni genere di film ha delle colonne sonore tipiche. Ad esempio, un film horror ha delle colonne sonore in grado di generare angoscia e paura nello spettatore, mentre in una commedia ci aspettiamo di trovare note più dolci e, a tratti, potenzialmente drammatiche.
L’aspetto interessante è che per rafforzare le colonne sonore vengono utilizzati spesso anche dei suoni particolari, che più che sentire percepiamo, ovvero gli infrasuoni.
Si tratta di suoni in grado di produrre delle particolari reazioni fisiche naturali ed emotive. Gli infrasuoni sono stati utilizzati, ad esempio, nel film horror Paranormal Actitivty per aumentare il senso di angoscia nello spettatore.
In conclusione, possiamo dire con certezza che nessun film sarebbe lo stesso se levassimo il contributo della musica e questo ci fa capire quando quest’ultima sia in grado di condizionare la nostra capacità di immersione nella storia e quanto il nostro cervello sia suscettibile ai suoi effetti.
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