Le foto dell’aurora boreale hanno iniziato a circolare sui social verso le 21:00 di venerdì 10 maggio 2024 e sono continuate fino a notte inoltrata. Lo spettacolo, con colori dal magenta al rosso acceso, è stato visibile nei cieli italiani e anche in Svizzera, Europa del Nord, Australia e USA.
In Italia, l’aurora boreale è stata avvistata in tutte le regioni del Nord e del Centro, nonché in Sardegna e nelle regioni del Sud come Abruzzo, Molise, Basilicata e Sicilia. Città come Roma, Venezia, Milano e Torino hanno visto il cielo tingersi di rosa.
La causa è stata una grande tempesta geomagnetica di classe G4, che è poi salita a G5 nel corso della notte, prodotta da diverse espulsioni di massa coronale provenienti dal Sole.
L’aumento dell’attività magnetica del Sole, che raggiungerà il picco massimo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, sta rendendo le aurore boreali sempre più frequenti in Italia.
Le ultime aurore visibili dall’Italia risalgono a meno di un mese fa, sebbene visibili solo da alcune webcam panoramiche. Ma che cosa ha provocato le aurore boreali visibili in Italia?
L’origine del fenomeno è stata una tempesta geomagnetica di classe G4 (“severa”), prevista per la serata di venerdì, che è poi salita a classe G5 (“estrema”).
Questa tempesta è stata causata dall’arrivo di potenti espulsioni di massa coronale dal Sole, getti di plasma ad alta energia rilasciati improvvisamente dal campo magnetico solare.
Verso le 19:00 italiane, il flusso di particelle solari, viaggiando a 2.500.000 km/h, ha interagito con il campo magnetico terrestre, aprendo un varco nella magnetosfera.
Questo ha permesso alle particelle cariche di raggiungere l’atmosfera terrestre che, guidate dal campo magnetico, si sono dirette verso i Poli, dove hanno interagito con l’ossigeno in alta quota, producendo le luci verdi e rosse delle aurore polari.
Il disturbo del campo magnetico terrestre si misura con l’indice Kp, che varia da 0 a 9. La tempesta geomagnetica ha inizialmente registrato un Kp di 8, raggiungendo poi il valore massimo di 9 verso l’1:00 di notte italiana, passando così da una classe G4 a G5, la più alta per una tempesta geomagnetica. Questo evento raro non si verificava dal novembre 2003, durante le famose “tempeste di Halloween”.
La tempesta è stata particolarmente intensa a causa di diverse espulsioni di massa coronale che si sono fuse prima di raggiungere la Terra, creando una “tempesta cannibale” che ha aumentato significativamente l’intensità delle eruzioni.
Questo ha permesso di avvistare aurore a latitudini molto basse, con alcune webcam che hanno ripreso il fenomeno dalle Canarie, vicine alle latitudini tropicali. Ma perché il fenomeno è stato visibile anche in Italia?
Più una tempesta geomagnetica è intensa, più scende la latitudine minima per avvistare le aurore. La tempesta iniziata il 10 maggio è la più violenta degli ultimi 21 anni. Con un indice Kp di 8, le aurore sono visibili fino a latitudini di 45°, come il Nord Italia, spiegando i numerosi avvistamenti nel paese.
Tuttavia, classe e indice Kp non garantiscono aurore visibili. Per esempio, a fine marzo una tempesta G4 con Kp 8 non ha prodotto aurore visibili in Italia, poiché è iniziata durante il giorno in Europa.
Il 10 maggio, le aurore sono state visibili grazie al tempismo delle eruzioni solari, che sono arrivate sulla Terra al momento giusto.
L’ultima volta che le aurore hanno dato spettacolo in tutta Italia è stato nel novembre 2023. Poco dopo, le analisi hanno rivelato che alcuni dei fenomeni avvistati non erano aurore, ma SAR (Stable Auroral Red Arc).
I SAR sono visivamente simili alle aurore, ma prodotti da un meccanismo diverso. Invece di trasferire energia direttamente all’ossigeno atmosferico, le particelle energetiche dal Sole abbassano di quota le correnti elettriche nelle fasce di Van Allen.
Queste correnti, una volta abbassate nell’alta atmosfera, trasferiscono energia all’ossigeno, producendo archi rossi visibili tipicamente alle medie latitudini.
I fenomeni avvistati in Italia il 10 maggio sono stati quindi aurore o SAR? Probabilmente entrambe le cose. Molti di questi fenomeni sono sicuramente state aurore vere e proprie, come ci si aspetta da una tempesta di classe G4 o addirittura G5 con un indice Kp di 8 o 9.
Alcuni fotoamatori e astrofotografi in Italia hanno anche catturato luci verdi appena sopra l’orizzonte, confermando quindi indubbiamente che si trattasse di aurore. Alcune immagini inoltre mostrano delle chiare striature verticali che sono tipiche delle aurore e non dei SAR.
Va ricordato che i due fenomeni possono verificarsi insieme e essere visibili contemporaneamente alle latitudini italiane. Inoltre, non si può escludere che molti avvistamenti, soprattutto nel Meridione, fossero SAR invece che aurore.
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