Arriva un importante aggiornamento per quanto riguarda la pensione di invalidità. Gli interessati possono sorridere: che cosa cambia.
In queste ore ha fatto scalpore l’approvazione definitiva del decreto attuativo della delega sulla disabilità. Questo è solamente il primo passo verso un cambio storico. Ad essere messa sotto la lente di ingrandimento è il riconoscimento dell’invalidità civile e la relativa richiesta di pensione.
Grazie al provvedimento non si adotta solamente una nuova valutazione per la percentuale di invalidità in base all’handicap fisico o psichico accertato, viene quindi anche definita una nuova procedura di accesso alle prestazioni di sostegno.
Tutto questo dovrebbe rendere più rapido il pagamento in alcuni casi, visto che non ci sarà più l’obbligo di sottoporsi ad una visita medica. Allo stesso tempo bisogna ricordare che la pensione di invalidità potrà essere richiesta solamente con il certificato medico e non è immediatamente operativa.
La legge delega fissa quindi delle tempistiche lunghe rispetto alla novità in questione. Il nuovo provvedimento entra in vigore il 30 giugno 2024, mentre per la procedura si dovrà attendere fino al 2026. Adesso è possibile scoprire la nuova definizione di disabilità.
Pensione di invalidità, l’aggiornamento fa sorridere chi la percepisce: la novità
La recente riforma delle pensioni di invalidità ha introdotto significative modifiche nel sistema di valutazione e di erogazione delle prestazioni per le persone con disabilità in Italia. Tra i cambiamenti più rilevanti, vi è la revisione della definizione di disabilità stessa, che mira a superare terminologie obsolete e a promuovere una presa in carico più attenta e valorizzante delle persone con disabilità.
La nuova definizione di disabilità si concentra sul concetto di “durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali”. Proprio queste interagendo con diverse barriere possono limitare la piena partecipazione alla vita quotidiana su base di uguaglianza con gli altri. Questa revisione mira a promuovere un approccio più inclusivo e ad allinearsi con gli standard internazionali sulla disabilità.
Un altro aspetto fondamentale della riforma riguarda il processo di valutazione della disabilità, che prevede l’introduzione del “Progetto di vita”. Questo strumento personalizzato mira a favorire un sostegno adeguato alle persone con disabilità. Il Progetto di vita, a seconda della gravità della disabilità, può prevedere sostegno lieve, medio o intensivo nelle diverse sfere della vita individuale o relazionale.
La valutazione della disabilità viene effettuata dall’INPS, che esamina la documentazione medica presentata dall’interessato e procede a una visita collegiale. Durante questa valutazione, viene utilizzato il test di Whodas, sviluppato dall’OMS, che valuta sei ambiti fondamentali delle capacità funzionali e strutturali della persona.
Completata la valutazione viene rilasciato un certificato di disabilità, che sostituisce la documentazione allegata alla richiesta e consente di richiedere le prestazioni previste in base alla percentuale di disabilità rilevata. In alcuni casi questo riconoscimento può essere anticipato prima della valutazione, ma in caso di esito negativo potrebbe essere necessario restituire quanto percepito.