La temperatura, ma anche la posizione degli astri nel cielo. Scopriamo da cosa dipende il colore che noi percepiamo delle stelle
La variazione dei colori delle stelle, che vanno dal rossastro all’azzurrognolo, è un fenomeno ben noto nell’osservazione astronomica. Tuttavia, è raro, se non impossibile, avvistare stelle dai toni verde o viola. Questo non è dovuto a caratteristiche intrinseche degli astri stessi, bensì alla sensibilità dei recettori presenti nella retina umana, che influenzano la percezione dei colori.
Con l’occhio nudo è possibile distinguere varie tonalità nelle stelle: ad esempio, nella costellazione di Orione, Betelgeuse appare di colore rosso, mentre Rigel brilla di un azzurro intenso. Altre stelle presentano colorazioni arancioni, bianche o gialle. Il colore di una stella è principalmente determinato dalla sua temperatura superficiale: maggiore è la temperatura, più tende verso il blu; al contrario, minore è la temperatura, più si avvicina al rosso.
Perché vediamo le stelle di un determinato colore
La diversità dei colori delle stelle è radicata nella natura stessa della luce, un’onda elettromagnetica con una vasta gamma di lunghezze d’onda. L’occhio umano è sensibile solo a un intervallo limitato di lunghezze d’onda, noto come spettro visibile, compreso tra 400 e 750 nanometri, interpretando tali lunghezze come colori distinti. Di conseguenza, lunghezze d’onda più lunghe appaiono rosse, mentre quelle più corte spaziano attraverso l’intero spettro dei colori, fino al viola. Tuttavia, nonostante il variare della temperatura superficiale, le stelle non emettono luce in una sola lunghezza d’onda, ma in un’ampia gamma di frequenze. Questo fenomeno è regolato dalla curva di corpo nero, la cui distribuzione di energia dipende dalla temperatura della stella. Le stelle più calde presentano picchi di emissione spostati verso il blu, mentre quelle più fredde verso il rosso.
Dal rosso al blu
Il nostro occhio percepisce i colori grazie ai recettori coni, sensibili a tre colori primari: rosso, verde e blu. Quando una stella ha una temperatura superficiale intorno ai 7000°C, il picco di emissione si colloca nel verde. Tuttavia, poiché il verde si trova nel mezzo dello spettro visibile, la luce emessa contiene anche componenti rosse e blu. Di conseguenza, la percezione visiva è quella di una stella bianca. Quanto al colore viola, non è comune nelle stelle poiché percepiamo questa tonalità quando si attivano contemporaneamente i recettori per il rosso e per il blu. Tuttavia, poiché le stelle molto calde hanno un picco di emissione nel viola, la predominanza della sensibilità al blu fa sì che appaiano principalmente di colore blu.
La varietà dei colori stellari è il risultato della loro temperatura superficiale e della sensibilità del nostro occhio alle diverse lunghezze d’onda della luce emessa. La comprensione dei colori delle stelle è essenziale per gli astronomi, poiché fornisce importanti informazioni sulla loro natura e sulle condizioni fisiche che le caratterizzano. La temperatura superficiale di una stella è strettamente legata al suo colore dominante: stelle con temperature più alte appaiono di colore blu o bianco-azzurro, mentre quelle con temperature più basse tendono a essere di colore rosso o arancione.
La posizione delle stelle
Un altro aspetto interessante riguarda il modo in cui la nostra percezione dei colori delle stelle può variare in base alla loro posizione nel cielo. Le stelle vicine all’orizzonte tendono ad apparire più “rossastre” a causa dell’effetto della dispersione atmosferica, che attenua la luce blu e lascia prevalere quella rossastra. Questo fenomeno è particolarmente evidente al tramonto o all’alba, quando la luce solare deve attraversare uno strato più spesso di atmosfera terrestre. La luminosità delle stelle può influenzare la percezione del loro colore. Le stelle più luminose possono apparire più bianche o bluastre rispetto a quelle meno luminose, che potrebbero sembrare più rosse. Questo è dovuto alla sensibilità relativa dei nostri occhi alla luce e alla percezione del colore in diverse condizioni di illuminazione.
È interessante notare che le stelle doppie o multiple, ossia sistemi stellari composti da due o più componenti orbitanti tra loro, possono mostrare una varietà di colori ancora maggiore. In questi casi, è possibile osservare stelle con colorazioni contrastanti, che creano spettacolari effetti visivi nell’osservazione astronomica. Le stelle possono subire variazioni nel loro colore nel corso del tempo a causa di processi evolutivi o di fenomeni transitori, come le esplosioni di supernove. Questi eventi possono alterare temporaneamente la temperatura superficiale di una stella e quindi il suo colore apparente, offrendo agli osservatori terrestri l’opportunità di studiare le dinamiche e le trasformazioni che avvengono nell’universo.