Sposarsi può fare paura e a dirlo è la scienza. Ecco in cosa consiste la Gamofobia e qualche consiglio per provare a superarla
Il matrimonio per alcuni è la massima aspirazione: il momento che ogni bambina sogna da piccola, con un lungo vestito bianco, il principe azzurro che attende all’altare e fiori sparsi ovunque, per altri invece può essere un vero e proprio incubo.
Non possiamo fare a meno di sottolineare che il legame matrimoniale sia un vincolo più che altro imposto dalla società in cui viviamo, che vuole per tradizione che ci si sposi ad un certo punto della vita, ma la verità è che il matrimonio non fa per tutti e nessuno dovrebbe sentirsi costretto a sposarsi se non è davvero quello che vuole.
Fatto questo doveroso preambolo, andiamo a scoprire di più sulla gamofobia, ovvero sulla paura incontrollabile e irrazionale di unirsi in matrimonio con qualcuno.
Gamofobia: definizione e possibili cause
La gamofobia è il timore di dire “Sì, lo voglio”, ovvero la paura irrazionale e apparentemente immotivata di sposarsi che può sopraggiungere nonostante chi ne soffre sia effettivamento innamorato della persona che sta per sposare.
Questa fobia si manifesta con ansia e stress ma anche con comportamento evitante: incapacità di mantenere un partner stabile e duraturo per paura di arrivare al fatidico momento del matrimonio.
La gamofobia colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne, ma questo come abbiamo già detto può essere un dato influenzato dal pensiero comune e dal fatto che secondo l’usanza, una donna debba necessariamente unirsi in matrimonio con qualcuno per non rimanere zitella, mentre un uomo può tranquillamente rimanere scapolo senza destare alcun giudizio negativo da parte di amici e familiari.
Nonostante questo, pare che l’incidenza tra le donne stia aumentando, forse di riflesso a un cambiamento a livello di modello familiare.
Perché si sviluppa la gamofobia?
Le potenziali cause della gamofobia possono essere ricondotte al passato o a particolari aspetti di personalità.
Vediamole più nel dettaglio:
- Esperienze traumatiche del passato: chi nella vita ha subito degli abusi o si è trovato in relazioni tossiche, eviterà questo impegno come una sorta di meccanismo di difesa, per non sentirsi emotivamente legato per sempre a qualcuno. Secondo alcuni studi, la gamofobia può essere una conseguenza del PTSD, Disturbo Post Traumatico da Stress, e quindi un atteggiamento compensatorio per ristabilire un senso di controllo delle proprie emozioni.
- Paura della perdita dell’indipendenza: sposarsi con qualcuno non vuol dire perdere la propria individualità, ma può essere percepito in questo modo da chi, per carattere, vissuto, impegni di vita, carriera o quant’altro, avverta un forte bisogno di autonomia e indipendenza. Questo può implicare un’avversione in generale nei confronti di relazioni stabili, che vengono percepite come una minaccia all’autonomia e alla libertà.
- Problematiche relazionali: chi soffre di bassa autostima e vive, ad esempio, la sfera intima e sessuale con difficoltà, potrebbe respingere il legame matrimoniale, o qualsiasi altro tipo di legame per paura di non meritarlo (nel caso della bassa autostima) o per evitare l’intimità con il partner che richiede la vita di coppia e nello specifico il matrimonio (nel caso di difficoltà nella sfera sessuale).
- Paura del fallimento: la paura di fallire spesso può indurre a non volersi sposare. Questo tipo ti timore subentra soprattutto in chi è figlio o figlia di una coppia divorziata, che probabilmente ha vissuto sulla sua pelle le possibili conseguenze negative del divorzio e quindi del fallimento del matrimonio.
Sintomi della gamofobia
I sintomi della gamofobia possono includere:
- Ansia e panico ogni volta che si pensa all’ipotesi del matrimonio
- Attacchi di panico, difficoltà respiratorie, sudorazione aumentata
- Battito accelerato, tremori
- Pensieri intrusivi legati al matrimonio
- Evitamento di relazioni a lungo termine o in generale della prospettiva del matrimonio
La gamofobia, quindi, può essere il risultato di un trauma passato o di un fattore caratteriale, quello che è certo è che si tratta di una fobia complicata da superare e che non sottende una mancanza di sentimento da parte di chi ne soffre.
Per questo è importante che il partner o la partner non vivano questa fobia come una mancanza di interesse o di volontà di costruire qualcosa insieme: nella maggior parte dei casi la gamofobia può essere superata soprattutto attraverso la vicinanza della persona amata.
Come superare la gamofobia
Per superare questo tipo di fobia è consigliabile un percorso di terapia individuale e non di coppia, nonostante la vicinanza della persona amata nella vita di tutti i giorni sia comunque consigliabile rispetto ad un allontanamento.
Ecco cosa fare per affrontare la gamofobia:
- Ammettere di avere paura e chiedere aiuto per comprendere le reali motivazioni che la provocano: solo capendo cosa origina la fobia si può sciogliere il nodo e vivere con maggiore serenità l’ipotesi del matrimonio.
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): si tratta si un approccio terapeutico particolarmente efficace nella gestione di numerose tipologie di fobie, soprattutto per quanto riguarda il respingere i pensieri intrusivi e modificare le associazioni mentali negative che alimentano la fobia.
- Abituazione: esporsi gradualmente e in modo progressivo all’eventualità del matrimonio, parlandone con il proprio partner o la propria partner in modo aperto.
- Supporto sociale: che sia da parte di un familiare o da parte della persona amata, l’importante è non isolarsi e non credere di non essere in grado di amare.
- Recuperare fiducia in sé stessi: migliorare i propri livelli di autostima, ritenersi capaci di affrotnare la soluzione e andare oltre a dei traumi passati, può essere essenziale per superare al meglio questo tipo di fobia. Ecco, a tal proposito, le parole di Blanca Isabel Soria Arranz, sessuologa ed sperta in Terapia di Coppia e Meditazione Famigliare:
“La paura è un’emozione che appare quando si avverte una situazione di minaccia e pericolo. Quanto la paura nasce per esperienze piacevoli e che apportano felicità, siamo di fronte a una paura irrazionale che può causare molta insoddisfazione e frustrazione se non si cerca di affrontarla e combatterla attraverso il riconoscimento positivo delle capacità e difficoltà che ognuno possiede. Valorizzarsi di più rafforzerà la sicurezza nelle azioni e nelle decisioni che si prendono”.
In conclusione, possiamo dire che la paura di sposarsi può diventare a tutti gli effetti una fobia e un disturbo riconosciuto, che può essere superato con tempo, pazienza e dopo un lungo lavoro su sé stessi, che è consigliabile svolgere con un professionista che sappia guidare nella direzione giusta: al di fuori del tunnel della paura.