Il 30% delle persone tra i 23 e i 38 anni si sente sola. Ecco perché questa sensazione colpisce soprattutto i Millennials
Avrete già sentito dire molte volte che le nuove generazioni ormai non sono più in grado di reggere il confronto sociale nella “vita reale” e si nascondono dietro ad uno schermo, eppure in questo articolo stiamo per darvi una notizia che potrebbe sconvolgervi: non è la Generazione Z a isolarsi dal mondo e sentirsi più sola, bensì i Millennials, ovvero persone che rientrano tra i 30 e i 40 anni.
Anche se in alcuni casi è diffusa anche in fasce di età più giovani, potrebbero non essere i giovanissimi le vittime più colpite dagli effetti negativi dei social e della tecnologia.
Millennials connessi ma profondamente soli
Uno studio recente ha rivelato che le persone tra i 23 e i 38 anni sono coloro che si sentono più sole, nonostante la loro attività social si dimostri attiva e costante.
La profonda solitudine che deriva dall’utilizzo assiduo di piattaforme social è stata spiegata dai ricercatori come una sorta di effetto collaterale.
Ma spieghiamo meglio questo risultato: ogni volta che riceviamo una notifica, otteniamo una ricompensa dopaminergica a livello mentale e questa sorta di scarica di segnale positivo nel nostro cervello, può creare dipendenza e indurci a volerne ricevere altre, ecco perché tendiamo a postare e interagire così tanto sulle piattaforme.
Questo loop e questa costante ricerca d’interazione e riconoscimento, può provocare un senso di ansia, stress e depressione. Infatti, vivere la propria vita solo su internet, rischia di isolare gli utenti nella loro bolla virtuale, inducendoli ad allontanare qualsiasi tipo di interazione umana nella vita reale.
Dai social alle app di incontri
Tutti puntano sempre il dito contro i social network, eppure, anche in questo caso, abbiamo una notizia sconvolgente da darvi: non sono gli unici luoghi virtuali del magico mondo di internet in cui le persone possono perdere il contatto con la realtà, anzi, ci sono delle piattaforme ancora più pericolose per l’equilibrio mentale delle persone: le app d’incontri.
L’autenticità anche qui lascia il posto alla finzione, con l’aggravante delle aspettative. Infatti, chi si iscrive a queste app avverte il desiderio di trovare la propria anima gemella, soprattutto nel caso dei Millennials che, a differenza della Generazione Z che predilige delle relazioni occasionali, preferiscono delle relazioni stabili e a lungo termine.
Cercare l’amore o una relazione sulle app d’incontri, può indurre la persona ad isolarsi e perdere il contatto con la realtà e con dinamiche relazionali autentiche. Il risultato? La sensazione di solitudine aumenta, espandendosi fino ad inglobare anche la sfera amorosa e sentimentale oltre che quella relazionale più legata all’amicizia.
Come si combatte questo tipo di solitudine?
L’unico modo per combattere la solitudine dovuta all’eccessivo rifugio dietro allo schermo, è quello di rompere lo schermo, metaforicamente parlando. Ovvero, sforzarsi di ristabilire un corretto equilibrio tra vita reale e vita virtuale, fino a riuscire, lentamente, a tornare a prediligere la prima.
Noi esseri umani siamo animali sociali, e come tali non possiamo permetterci di vivere isolati dal contatto umano, che sia anche solo scambiare due parole con il vicino di casa al mattino, o ringraziare il proprietario del bar dove facciamo colazione, abbiamo bisogno di piccoli contatti sociali che ci ricordino la nostra presenza nel mondo.
I social, nonostante ci regalino la possibilità di rimanere in contatto con persone che si trovano anche dall’altra parte del mondo, rischiano di farci smarrire e non farci più senrire presenti nell’istante che stiamo vivendo, come se fisicamente e mentalmente fossimo altrove, irraggiungibili.
Tornare alla realtà è importante per non disabituarsi a gestire le relazioni con persone fisiche e, in questo senso, può tornare utile fare attività fisica.
Allenarsi insieme ad altre persone come rimedio alla solitudine
Secondo studi recenti, allenarsi insieme ad altre persone permette di ristabilire un contatto con la realtà.
Infatti, fare attvità fisica consente di scaricare la tensione e provoca un miglioramento generale dell’umore, che può indurre a vivere più serenamente e con meno ansia i contatti sociali dal vivo. Non è necessario iscriversi in palestra, ma anche solo fare una camminata nel parco, andare in bici o fare un trekking in campagna.
La realtà virtuale può essere una trappola, e a quanto pare i Millennials ci sono caduti. L’unico modo per riuscire ad uscirne è bloccare lo schermo, mettere in tasca il cellulare, e uscire a scoprire il mondo e le storie degli altri dal vivo invece che per mezzo di Instagram.