Con 1306 piedi – 653 coppie di zampe! – l’E. persephone è il primo vero millepiedi scoperto sul nostro pianeta
Sapevate che alcuni millepiedi hanno davvero mille zampe? Anzi, a volte anche più di mille! Fino ad alcuni anni fa si poteva affermare il contrario, considerato che tutte le specie descritte, oltre 10mila in tutto il mondo, hanno sempre un numero di zampe inferiore a mille, alcune ne contano 750.
Nel 2020, però, è stata scoperta Eumillipes persephone la prima specie dotata di ben 1306 piedi. È stata rinvenuta in Australia durante un’esplorazione mineraria e si tratta di una specie cavernicola che vive in profondità fino a 60 metri sotto terra, è priva di occhi e pigmentazione ed ha un corpo molto sottile e allungato.
Si tratta sicuramente del più alto numero di zampe per un animale mai scoperto sulla Terra: un vero record! La sorprendente scoperta è stata descritta in recente articolo (pubblicato sulla rivista “Scientific Reports”) ad opera di un gruppo di studiosi statunitensi.
Ma non è tutto qui. Dopo il primo esemplare, infatti, ne sono stati portati alla luce altri quattro, tutti caratterizzati da corpo filiforme, diametro fino ad un massimo di 0,95 millimetri e lunghezza fino a 95,7 millimetri. La testa del millepiedi è di forma conica, sprovvista di occhi, ma sulla sommità è dotata di due piccole antenne.
Per spiegare un tale numero di zampe, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi, ma quella maggiormente accreditata è che esse consentano all’Eumillipes persephone di ottenere più spinta, dotandolo così di una maggiore efficienza locomotoria, soprattutto negli spazi stretti tipici delle profondità in cui vivono.
In generale, i miriapodi sono accomunati da una tipica struttura del corpo, che di solito prevede la presenza di una capsula cefalica (molto simile a quella degli “esapodi” per numero e disposizione dei segmenti, e per tipo di appendici) e di un tronco allungato, formato da numerosi segmenti; ciascuno di essi, poi, è dotato di un paio di zampe (centopiedi) o di due paia (millepiedi).
Più in dettaglio, i centopiedi (“chilopodi”) posseggono un corpo appiattito, con un tronco formato da segmenti, il cui numero varia tra 19 e 180. Ciascuno di essi è dotato di un paio di zampe, posizionate sui lati del tronco stesso.
Altra caratteristica è il fatto che il primo paio di esse è sempre modificato in uncini veleniferi (detti “forcipule”). Ogni segmento, poi, è fornito di una lamina dorsale sclerificata (“tergite”), che forma la volta, e di una ventrale (“sternite”) che forma il pavimento. I centopiedi, dotati della capacità di effettuare movimenti molto rapidi, sono temibili predatori che prediligono gli ambienti bui ed umidi (tipicamente nel suolo).
Ci sono poi i millepiedi che, come già accennato, sono caratterizzati dalla presenza di due paia di zampe per ogni segmento (da ciò deriva il loro nome scientifico “diplopoda”).
La maggior parte dei millepiedi possiede un corpo di forma cilindrica oppure appiattita, formato in genere da più di 20 segmenti. A differenza dei centopiedi, questi loro “cugini” sono lenti detritivori, che si nutrono di foglie in decomposizione ed altri elementi vegetali morti. Alcuni, inoltre, si cibano di funghi o succhiano fluidi vegetali, mentre solo una piccola minoranza mostra comportamenti predatori.
I millepiedi (Diplopodi) insieme ai centopiedi (Chilopodi) sono Artropodi, così come gli aracnidi, i crostacei e gli insetti e vivono sulla terra da oltre 400 milioni di anni.
Si tratta di organismi assolutamente innocui per l’uomo e particolarmente utili nella fertilizzazione dei terreni. Svolgono l’importante funzione di detritivori, alimentandosi di foglie e materiali vegetali in decomposizione presenti sul suolo di boschi e prati. Contribuiscono, quindi, insieme ad altri organismi decompositori a formale lo strato di humus fertile del suolo.
I Diplopodi si difendono dai predatori mediante il secreto di ghiandole distribuite sul corpo dette repugnatorie, proprio perché emettono sostanze irritanti, sgradevoli o velenose per altri piccoli organismi.
Il secreto delle ghiandole provoca il più delle volte il vomito negli uccelli che tentano di beccarli e la morte di altri insetti o di piccoli rettili che li ingeriscono.
Alcune specie emettono gas di acido cianidrico e inoltre si muovono di notte e durante il giorno restano nascosti sotto foglie o pietre in terreni umidi e freschi.
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