Possiamo dire arrivederci all’inverno e goderci le lunghe giornate di sole che ci aspettano, perché da oggi comincia la primavera
Oggi, 20 marzo 2024, comincia il periodo dell’anno più amato da chi non vede l’ora che il grigio cielo invernale lasci posto ai raggi del sole e ai colori primaverili.
Ovviamente sappiamo che questo non vale per tutti, soprattutto per coloro che soffrono di allergia… ma in ogni caso, non si può negare che il sole metta tutti di buon umore, soprattutto quando le temperature non sono eccessivamente alte e ci si può godere l’aria aperta senza il timore di abbassamenti di pressione o scottature.
Stamattina alle 4:06, tutti quanti abbiamo detto ciao alla stagione dei fiori. Scopriamo di più sull’equinozio di primavera, a livello celeste e le tradizioni legate a questo giorno di transizione.
Durante l’equinozio di primavera il giorno e la notte hanno la stessa durata, ovvero 12 ore, da qui deriva il suo stesso nome: aequa nox, ovvero notte uguale al giorno, aggiungeremmo noi.
Quello che bisogna considerare è che, in realtà, l’equinozio dura un istante e non l’intera giornata, ovvero quando il sole si trova perfettamente perpendicolare all’equatore.
Gli equinozi sono gli unici momenti in cui la Terra non risulta inclinata: se ci trovassimo in un punto qualsiasi lungo l’equatore, avremmo il sole esattamente sopra la nostra testa senza ombre alle nostre spalle.
Questo aspetto geometrico condiziona anche l’alba e il tramonto: il sole sorge precisamente a est e tramonterà precisamente a ovest, e questo capita appunto solo due volte l’anno, in occasione degli equinozi.
Ai poli opposti della terra, invece, il Polo Nord da oggi tornerà ad essere illuminato dalla luce del sole dopo mesi di buio, mentre il Polo Sud cadrà nell’ombra della notte artica.
In più, per l’emisfero settentrionale l’equinozio di marzo è considerato l’equinozio di primavera ma se ci spostiamo giù, nell’emisfero meridionale, la situazione cambia e lo stesso equinozio in questo caso annuncia l’inizio dell’autunno. Ecco perché gli studiosi tendono semplicemente a chiamarli equinozio di marzo ed equinozio di settembre invece che attribuire il nome della stagione. Perché, come sempre, è tutta questione di punti di vista.
Da sempre la primavera è un momento di rinascita: la natura si risveglia e sboccia, come se il sole potesse finalmente risvegliarla dal suo letargo, e questo sentimento di rinascita primaverile accomuna più culture di quelle che potreste immaginare.
Italia, Giappone ed Egitto festeggiano tutte e tre l’inizio della primavera e quindi della rinascita, anche se con festività dal nome differente, in ordine abbiamo Pasqua, Shunbun e Sha mel Nessim. Ma facciamo un salto nel passato e scopriamo chi ha dato il via a questa tradizione di festeggiamenti e in onore di chi.
Nell’Antica Roma l’equinozio di primavera era strettamente legato al mito di Proserpina, figlia di Cerere e Giove, che venne rapita da Plutone, dio degli Inferi, poiché si innamorò di lei e decise di trascinarla nel suo regno infernale per sposarla.
Cerere, una volta scoperto del rapimento della figlia, chiese aiuto a Giove che obbligò Plutone a restituire la figlia. Però il dio degli Inferi, le fece mangiare dei chicchi di melograno in grado di legarla per sempre all’Ade, obbligandola così a vivere laggiù con lui dall’autunno alla primavera.
Ecco, quindi, che in primavera, secondo la leggenda, Proserpina poteva tornare tra le braccia di sua madre Cerere, dea della terra e della fertilità, che colma di gioia faceva fiorire la terra.
In occasione della primavera, il popolo romano celebrava rituali legati alla rinascita e alla vittoria sulla morte, chiamati Piccoli Misteri della primavera.
Per quanto riguarda le popolazioni germaniche, anche loro si lasciavano andare a rituali ricchi di gioia e usanze, ma per celebrare la dea Eostre, una dea molto simile a Cerere; infatti, come lei, Eostre governava la fertilità e il risveglio della natura.
Il simbolo di questa festa, chiamata Ostara in onore della dea, erano le uova di lepre, quindi possiamo dire che le popolazioni germaniche abbiano gettato le basi delle nostre uova di Pasqua.
Per le persone più credenti, il momento perfetto per festeggiare l’inizio della primavera è Pasqua, ma in realtà non bisogna essere religiosi per concedersi qualche momento di gioia e festeggiamento per l’inizio di questa stagione soleggiata e floreale.
Ecco qualche suggerimento per accogliere al meglio l’equinozio di marzo:
Insomma, esistono moltissimi modi per festeggiare questo allineamento perfetto tra Sole e Terra, ed è come se piano piano il mondo si scongelasse e ci permettesse di percepire il calore dei raggi del sole e apprezzare nuovamente i colori che il grigio invernale tende a strapparci via per alcuni mesi dell’anno.
In più, la primavera offre dei benefici concreti sia a livello psicologico, grazie alle ore di luce in più, ma anche a livello fisico: pare infatti che con la primavera i livelli di serotonina che abbiamo in corpo aumentino grazie alla maggiore esposizione ai raggi solari, e con lei anche vitamina D e alcune endorfine responsabili del buon umore. Insomma, si tratta della stagione perfetta per sorridere e sentirsi più felici che mai (polline permettendo).
Concludiamo con un una frase che siamo sicuri descriva al meglio questa stagione:
La primavera è l’urlo d’amore della natura
Andrea Baran
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