Decidere può essere complesso e in alcuni può addirittura provocare un senso di paura paralizzante, scopriamo quando e perché
“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.”
– Erich Fromm
Decidere è come fare un salto nel vuoto e sperare di atterrare su una superficie morbida. La maggior parte delle volte, quando prendiamo una decisione, per quanto calibrata e ben informata, non sappiamo quali saranno davvero le conseguenze e cosa ci riserverà il futuro. Sappiamo anche che intraprendere una strada vuol dire precludersi centinaia di altre possibilità e scenari che non sapremo mai dove avrebbero condotto.
Ecco perché per molte persone scegliere è così tanto spaventoso, perché la libertà di scelta è ciò che ci rende liberi ma anche ciò che spesso ci paralizza e ci fa sentire totalmente incapaci di decidere per noi stessi.
La decidofobia è la paura di prendere decisioni, e si tratta di un termine coniato da Walter Kaufmann. A differenza dell’indecisione, la decidofobia comporta un vero stato di ansia e paura in chi si trova costretto a decidere.
Quello che spaventa non è solo l’eventuale esito della decisione che si sta prendendo, ma il carico emotivo e cognitivo che una scelta porta con sé.
A livello cognitivo, decidere significa soppesare i pro e i contro e fare una valutazione in termini di convenienza, a livello emotivo implica rischiare, dubitare, mettersi in discussione e tutto questo può fare innescare un meccanismo di puro terrore in chi è chiamato a scegliere.
Il risultato? La non scelta. Chi soffre di decidofobia tende ad evitare qualsiasi tipo di situazione che implichi una decisione.
Quello che viene chiamato “dubbio patologico” è una sorta di loop, o circolo vizioso. Si tratta di una sorta di passaggio logico infinito in cui tendiamo ad analizzare pro e contro, come ci sentiamo, continuando a ricercare la soluzione migliore senza mai trovarla davvero.
Bisogna intendere la decidofobia come una sorta di cassettiera, ogni cassetto rappresenta una paura che noi andiamo a riempire di elementi che la fortificano man mano che tentiamo di scegliere.
Ecco da quali tipologie di paura è costituita la decidofobia, ovvero da quali “cassetti”:
Il senso di disagio che comporta il dover prendere una decisione, per chi è decidofobico sfocia in una vera e propria patologia, un malessere difficile da combattere che si ripresenta anche in decisioni di piccola portata, non per forza in scelte di vita importanti.
Per combattere la decidofobia bisogna lavorare principalmente su sé stessi su più fronti: bisogna cercare di aumentare la propria autostima senza mai temere il giudizio altrui e imparare a calibrare le decisioni senza farci investire da un’ondata di emotività: questo non solo ci aiuterà a prendere decisioni razionali ma anche a non farci bloccare quando siamo chiamati a scegliere.
Quando una decisione sembra impossibile da prendere è meglio fare una lista dei pro e dei contro, scomporla in decisioni più piccole o provare a mettere distanza psicologica tra noi e lascelta, fingiamo di vedere la situazione dal di fuori e a chiederci: se questa cosa non stesse succedendo a me ma ad un amico, cosa gli consiglierei di fare?
In più, è necessario imparare ad accettare le conseguenze anche negative delle scelte che facciamo, perché non sempre è tutto nero: anche quando ci sembra di aver fatto un errore, di aver scelto la strada sbagliata, bisogna tenere presente che siamo sempre in tempo a cambiare strada, nulla è definitivo o irrimediabile e non è detto che una decisione sbagliata non possa avere invece degli sviluppi positivi e lasciarci degli strumenti in più per migliorarci.
Ci sono persone che riescono a prendere decisioni in modo istintivo, lasciandosi guidare solo dalle sensazioni che stanno vivendo in quel momento, saltando nel vuoto senza paracadute e senza avere la minima idea di dove atterreranno. Queste persone godono di quella che Freud chiamava intelligenza istintiva:
“Quando si prendono piccole decisioni, è sempre vantaggioso soppesare i pro e i contro. Tuttavia, in questioni vitali, come la scelta di un partner o di una professione, la decisione deve venire dall’inconscio, da un luogo nascosto dentro di noi. Nelle decisioni veramente importanti della vita, dobbiamo lasciare che siano le esigenze profonde della nostra natura a governare”
Lasciarsi guidare dall’istinto e da ciò che si prova non è mai del tutto sbagliato, infatti occorre fidarsi delle proprie sensazioni e saper dare loro la giusta importanza.
Per superare a pieno la decidofobia bisogna riuscire a guardare la decisione da un doppio punto di vista: da un lato riconoscere il fattore rischio, dall’altro il fattore opportunità: prendere una decisione significa aprirsi nuove porte, innovarsi, crescere e migliorare.
Le scelte sono rischiose perché ci allontanano da ciò che ci è familiare, ma sono anche l’occasione per ottenere di più dalla vita. Bisogna solo essere sufficientemente coraggiosi da imparare a soffocare la paura e a guardare bene il buio che ci spaventa e saltare lo stesso, anche perchè non scegliere è la decisione peggiore che si possa prendere nella vita.
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