Carnevale significa anche maschere e costumi. Travestirsi in occasione di questa festività è infatti tradizione, ma da dove deriva questa usanza? In Italia e nel Mondo vengono messi in scena spettacoli incredibili
Alzi la mano chi non ha mai indossato un costume di Carnevale.
È capitato più o meno a chiunque, da bambini o da adulti, di indossare qualche strana maschera o di acconciarsi e abbigliarsi in modo alternativo e di immergersi in un classico corteo carnevalizio tra le vie del proprio paese o di partecipare a una festa a tema.
Travestirsi a Carnevale è tradizione, ma quando è nata precisamente questa usanza e perché?
Oggi è diventata la normalità vedere le persone travestirsi in occasione del Carnevale, ma forse non tutti sanno che questa pratica ha radici ben più antiche e profonde di quanto si potrebbe solitamente pensare.
Parliamo infatti di un’usanza che risalirebbe addirittura agli antichi Greci e Romani, popoli che erano soliti celebrare in maschera diversi riti sacri (e non), con scopi propiziatori e l’intento di ridurre le differenze sociali.
Nella modernità, invece, il travestirsi in occasione del Carnevale permette alle persone di sperimentare per un breve momento una diversa identità e di partecipare a un mondo dove le normali regole vengono sovvertite, quantomeno per una giornata.
Si tratta di un’esperienza catartica e che permette sia ai singoli individue che alla società di rigenerarsi.
Le festività come il Carnevale interrompono infatti la routine quotidiana e offrono un momento di evasione dalla vita di tutti i giorni, consentendo talvolta anche espressioni di eccesso e trasgressione delle norme sociali.
L’azione di travestirsi a Carnevale ha spesso suscitato un certo timore nelle classi dominanti, dal momento che l’anonimato (le maschere nascondono l’identità) può aiutare a ridurre le differenze sociali e consentire a tutti di esprimersi liberamente, almeno per qualche ora.
Anche il Carnevale ha delle radici antiche e il suo nome deriva dal latino “carnem levare”, che significa “togliere la carne”, in riferimento ai pasti abbondanti consumati durante il Martedì Grasso.
Parliamo di una festività che comprende tutti i festeggiamenti che si svolgono prima dell’inizio del periodo di Quaresima, il quale precede la Pasqua.
Le origini del Carnevale risalgono all’antica Grecia e a Roma, dove, durante i riti dionisiaci e i saturnali, le persone si mascheravano per nascondere la propria identità e sovvertire le gerarchie sociali.
Questa tradizione è stata poi mantenuta nel tempo, arrivando fino ai giorni d’oggi.
Alcune popolazioni antiche utilizzavano le maschere anche per entrare in contatto con le energie della natura durante cerimonie spirituali.
Le maschere del Carnevale hanno infatti una lunga storia e molte di esse hanno origine nel teatro greco e romano.
Personaggi come Arlecchino, Pulcinella, Balanzone, Colombina, Brighella e Pantalone sono diventati icone del Carnevale e rappresentano a tutti gli effetti diverse figure della società dell’epoca.
In Italia, il Carnevale è celebrato con entusiasmo e coinvolgimento in moltissime città, le quali vantano con orgoglio alcune delle feste più spettacolari al Mondo.
Il Carnevale di Venezia, per esempio, è rinomato per le sue sfilate di maschere e costumi lungo le calli e in Piazza San Marco, dove viene offerta un’esperienza unica a chiunque decida di prendervi parte.
A Viareggio, invece, si tiene una spettacolare sfilata di carri allegorici, spesso con figure politiche rappresentate in carta pesta, accompagnati da gruppi in maschera che animano le strade della città.
Il Carnevale di Cento, nato nel XVII secolo e reso celebre dal gemellaggio con quello di Rio de Janeiro, vanta a sua volta una tradizione ricca di eventi e spettacoli, capaci di attrarre visitatori da tutta Europa.
A Ivrea, invece, si celebra la famosa battaglia delle arance, a commemorazione della ribellione contro un tiranno. Una festa che coinvolge tutta la popolazione, in una divertente e caotica sfida all’ultimo lancio di agrumi.
Tra le tradizioni più diffuse del Carnevale italiano c’è poi il “Processo del Carnevale”, presente in molte regioni, durante il quale il Carnevale viene simbolicamente condannato a morte per “i mali del vecchio anno”.
Questo momento dei festeggiamenti può consistere nell’impiccagione, nella decapitazione o nella messa al rogo del fantoccio di Carnevale, simbolo della fine della festa e della purificazione per il nuovo anno.
Un altro Carnevale di grande importanza nel Belpaese è poi quello di Fano, il più antico d’Italia, le cui celebrazioni risalgono addirittura al 1347.
Questa festa, che coinvolge ogni anno oltre 100.000 persone, è diventata un simbolo delle Marche e presenta una rivisitazione moderna del rito del “Pupo”, un capro espiatorio su cui vengono scaricate le colpe dei bagordi della festa.
La cerimonia culmina infatti con il rogo del Pupo, come simbolo di purificazione e di fine festeggiamenti.
I carri che sfilano a Fano interagiscono con il pubblico e distribuiscono dolciumi, mentre la sfilata si conclude con la “Musica arrabita”, un genere musicale festoso e umoristico nato nel 1923.
Il Carnevale più famoso al Mondo è indubbiamente quello di Rio de Janeiro, un evento di grande importanza per tutto il Brasile e il Sud America, soprattutto per le classi sociali meno abbienti.
A Rio, il Carnevale ha inizio il Sabato Grasso e si protrae per quattro giorni consecutivi, senza interruzioni e all’insegna di carri allegorici, balli e canti.
Durante la Domenica Grassa, i carri sfilano per le strade della città, mentre le persone si travestono e ballano al ritmo coinvolgente della “batucada”, da cui prende vita la “samba de roda”, con i suoi caratteristici movimenti del bacino e passi rapidi dei ballerini.
In Francia, il Carnevale di Nizza è invece rinomato per la sua tradizionale sfilata di carri, ma soprattutto per la “Battaglia dei fiori”.
Durante queste festività, più di 12.000 lampadine da 15 watt vengono accese per illuminare l’intera città, conferendo un’atmosfera magica e festosa.
Il Carnevale di Colonia, in Germania, è poi famoso per il suo avvio decisamente anticipato, ovvero l’11 novembre alle ore 11:11, quando vengono nominati i protagonisti della festa: il Principe, il Fante e la Vergine.
Tuttavia, è solo il Giovedì Grasso che i tre protagonisti scendono in piazza per dare il via ufficialmente ai festeggiamenti.
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