In Occidente non si trovano molte coppie che dormono separate nonostante si amino, ma in Giappone la realtà è molto diversa.
La cultura giapponese ci affascina da sempre, ma solamente per alcune particolarità; quando si entra nella sfera dell’intimo e del rapporto di coppia le divergenze si fanno sentire. In Italia, così come in Europa e in gran parte del mondo, una coppia che si ama sceglie di dormire insieme, e ciò è anche un fatto dato per scontato.
Per la nostra cultura, dormire separati significa aver litigato, non avere più intimità emotiva e/o sessuale e di conseguenza l’unione, il matrimonio, la convivenza o la relazione è praticamente arrivata alla fine.
E se invece dormire in due letti e stanze diverse facesse bene alla coppia? Probabilmente in Giappone la pensano davvero così, ma c’è anche dell’altro.
Perché in Giapponesi le coppie dormono separate e perché non dovremmo sottovalutare i benefici di questa pratica
Le tradizioni giapponesi differiscono dalle nostre sotto molti punti di vista, e dunque anche nel concepire i rapporti interpersonali o intimi. Il popolo giapponese vive innanzitutto il rapporto amoroso in maniera molto riservata; non si considera la timidezza come “debolezza” ma come rispetto dei sentimenti e dell’altra persona. Al tempo stesso i giapponesi crescono fin da piccoli con un senso molto spiccato dell’indipendenza, e questo vale sia per gli uomini che per le donne.
Quando una coppia si sposa, o va a vivere insieme, è normale dormire in due letti diversi e in due stanze separate. Le motivazioni sono diverse, perché la quotidianità dei giapponesi è molto diversa dalla nostra. Lavorano tantissimo e si ritagliano poco tempo per la vita sociale e familiare, e dunque capita di frequente che un partner faccia le ore “piccole” in ufficio o che la coppia debba convivere con turni di lavoro incompatibili. Ecco che poter dormire separati diventa un’esigenza pratica, atta a non disturbare il riposo del partner.
È anche vero, però, che i giapponesi vedono il letto solamente come un luogo di riposo, e non di intimità (come invece contempliamo qui in Occidente); loro preferiscono dedicarsi a effusioni e al sesso in altri ambienti, come ad esempio le terme o i love-hotels.
Per quanto possano sembrare “strane” le abitudini dei giapponesi, potremmo però prendere spunto per allargare la nostra visione di amore, rispetto e intimità, e fare qualcosa di diverso per spezzare la routine. A volte, infatti, è proprio la condivisione “forzata e continuativa” degli stessi spazi (letto compreso) che manda in tilt una coppia, che soffre poi dell’abitudinarietà.